Roma, 19 nov. – (Adnkronos) – "Multinazionali del disco incapaci di capire di canzoni e poesia". E' il contenuto di una delle ultime testimonianze in video di Sergio Endrigo, proiettata stamattina a Milano, durante la presentazione della 12° edizione del 'Mei', il Meeting delle Etichette Indipendenti che si terra' a Faenza dal 28 al 30 novembre. Recuperata tra gli archivi di Tele 1, una emittente romagnola di proprieta' dello stilista Germano Zama, l'intervista a Sergio Endrigo del 28 novembre 2004, dieci mesi prima della scomparsa del cantautore istriano, riflette in pieno il suo carattere spigoloso e il suo acume.
Intervenuto al 'Mei' nel 2004 per presentare il suo libro "Quanto mi dai se mi sparo?", Endrigo nell'intervista ripresentata oggi racconta che "si tratta di un romanzo in parte autobiografico, in cui il protagonista e' un cantante di successo che, arrivato a 50 anni, per far parlare di se' annuncia di volersi suicidare in pubblico durante il suo ultimo concerto. L'inizio e' autobiografico -racconta Endrigo- io stesso nel periodo tra l'80 e il '95 ho realizzato 5 album, tutti molto belli, l'ultimo arrangiato da Antonio Marangolo, che sono stati buttati via dalla Fonit Cetra, dalla Cgd e dalla Bmg-Ricordi. Questo perche' le multinazionali sono ormai composte da dirigenti che vengono da altre industrie e non capiscono il valore delle canzoni e delle poesie".
Pungolato poi sul ruolo dei media rispetto alla discografia, Endrigo non ha certo peli sulla lingua: "Anche la tv e' complice di questo meccanismo. 'Sanremo' non lo guardo piu' da alcuni anni, stare seduti quattro ore per sentire dodici canzoni e' ridicolo, poi i conduttori non sono all'altezza di quelli del passato". Ultima considerazione sulle giovani generazioni di musicisti: "Io sono rimasto a De Gregori e ai Beatles". La riscoperta dell'intervista a Endrigo e' legata alla partecipazione al 'Mei' della band bolognese Zero Zero Part, che ha presentato al concorso 'Radioscrigno cover', in partnership con la trasmissione di Radiouno Rai "Radioscrigno", una rilettura di "Era d'estate", brano di Sergio Endrigo.