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Sguardi su Istria e Dalmazia nell’800 (Il Piccolo 29 gen)

TRIESTE L'Associazione Gens Adriae presenta domani, alle 17.30, nella Sala Baroncini delle Generali una conferenza di Elisabetta d'Erme e Pierluigi Sabatti sul tema: ”Sguardi Vittoriani: Istria e Dalmazia nella letteratura di viaggio britannica dell'800”.

Nell'Ottocento divennero di moda i "Gran Circular Tours" organizzati dall'inglese Thomas Cook, versione "popolare" del Gran Tour settecentesco, eppure, per l'Adriatico orientale, l'offerta di Cook si fermava a Trieste, superata la quale l'Agenzia non era più in grado di assicurare ai propri turisti i comfort minimi richiesti. Questo è uno dei motivi per cui nell'epoca vittoriana l'Istria e la Dalmazia rappresentarono per gli infaticabili viaggiatori inglesi una meta di viaggio molto esclusiva, decisamente esotica e fuori dai circuiti dell'allora nascente turismo di massa. Pur non rientrando nei programmi dei Touring Club, Istria e Dalmazia erano nondimeno oggetto d'attenzione della Gran Bretagna che era molto interessata all'intera area dei Balcani e seguiva da vicino le tensioni che andavano diffondendosi all'interno dell'Impero ottomano e dell'Impero austro-ungarico.

I viaggiatori britannici che si avventuravano in queste regioni venivano spesso scambiati per spie e la notevole mole di scritti che pubblicavano una volta tornati in patria veniva certamente letta anche come una forma di "intelligence" su un'area geografica a dir poco esplosiva. L'attrazione esercitata dall'Istria e della Dalmazia era legata al fascino mitologico dell'Illiria, alle rovine e ai resti dell'antichità romana, alla magia dell'oriente bizantino prima e ottomano poi, e soprattutto al legato veneziano. L'Illiria – come nella "Dodicesima notte" di Shakespeare – era anche un luogo della fantasia, che risvegliava la vocazione tutta britannica alla scoperta e all'esplorazione. Nelle biblioteche inglesi si possono trovare testimonianze lasciate da oltre venti viaggiatori dell'epoca, che spesso forniscono più informazioni sul carattere e i pregiudizi vittoriani dei loro autori che non sui luoghi visitati. Il saggio "Sguardi vittoriani: Istria e Dalmazia nella letteratura di viaggio britannica dell'800" di
Elisabetta d’Erme, che uscirà negli Atti XXXVII del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, scandaglia quindi i diversi "sguardi" di questi irrequieti vittoriani sulle genti dalmate e istriane, privilegiando un'ottica etno-antropologica che sottolinea l'approccio imperial-coloniale tipico dell'epoca.

Nel corso della conferenza organizzata da Gens Adriae, attraverso la rilettura di varie testimonianze (tutte inedite in Italia) verrà scandagliato questo composito mondo catturato tra le pagine di tanti libri di viaggio. Storie di viaggiatori alla ricerca di conferme della loro superiorità culturale che si scontrano infine col monito lanciato dalle rovine di Roma, Venezia e Bisanzio: nessun impero è per sempre, neanche quello britannico.

Paola Targa

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