Il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha espresso il proprio cordoglio alla Comunità degli Italiani di Rovigno “Pino Budicin” per la scomparsa di Virgilio Giuricin, insigne rappresentante della Comunità Nazionale Italiana alla quale ha dato lustro nel campo della fotografia.
Alla cortese attenzione della Presidente, prof.ssa Viviana Benussi
Cara Presidente e cari amici,
esprimo fraterne condoglianze, che prego di estendere alla moglie Eufemia e ai familiari, anche a nome di tutto il Comitato ANVGD di Roma, per la scomparsa di Virgilio Giuricin.
Ricordiamo commossi Virgilio come un grande artista, un grande connazionale, che tanto si è speso per condividere la sua arte e quella di altri fotografi con tutti coloro che hanno avuto il pregio di conoscerlo.
Grazie Virgilio.
Donatella Schürzel
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Si è spento martedì 9 luglio, all’età di 90 anni il Maestro della fotografia Virgilio Giuricin (classe 1934), testimone della storia di Rovigno nella seconda metà del Novecento. Ed è dalla sua città natia, Rovigno, che partì poi alla conquista del mondo, che lo ha riconosciuto Maestro dell’arte fotografica a livello internazionale.
Il connazionale, che non ha lasciato nulla dietro di sé e ha chiuso una parte del suo percorso artistico non tralasciando gli inizi come fotoreporter e giornalista del quotidiano ‘La Voce del Popolo’, ha svolto l’attività di documentarista che lo ha portato a raccogliere, nel corso degli anni, una collezione imponente di fotografie-documento e fotogiornalistiche, che traggono ispirazione in particolar modo all’Istria. Ciò che raccontano queste fotografie riguarda la storia e l’eredità dell’Istria, dall’architettura all’archeologia, dai monumenti alla storia marittima, etnografica, ma anche industriale.
Virgilio Giuricin, svolse per lunghi anni anche un’intensa attività museale e gallerista, operando sia come conservatore, sia come organizzatore. Il 24 aprile 1985 fondò a Rovigno la Photo Art Gallery (PAG) “Batana”, che guidò ininterrottamente per 25 anni. Ugualmente, dal 1985 al 2010 organizzò e curò le mostre personali di 284 rinomati artisti croati e stranieri provenienti di 46 Paesi come: Mladen Grčević, Milan Pavić, Ivan Posavec, Nikola Vranić, Gardin Berengo, Piergiorgio Branzi, Riccardo Busi, Franco Fontana, Haas Ernst, Vitaly Butyrin, Antanas Sutkus, Henri Cartier–Bresson, Manfred Kriegelstein, Nikola Marušić, Edward Weston, Buslenko Sergey e altri. Giuricin, in qualità di conservatore, gallerista e organizzatore di mostre presentò al pubblico 16 saloni internazionali con l’imponente numero di 32.850 autori selezionati provenienti da 93 Paesi diversi. Nel 1990, presso gli spazi della Photo Art Gallery (PAG) “Batana”, Giuricin fondò il Centro Arti Visive (CAV) “Batana”, di cui diventò presidente dalla fondazione. Fu anche ideatore e creatore del Mundial Fotofestival, fondato nel 1992, di cui divenne direttore artistico. Nel 1996 realizzò il progetto di restauro della sede (CAV) “Batana” e (PAG) “Batana”, (realizzato dal 2001 al 2004).
Nel 1990 fondò la Collezione internazionale di fotografia, che raccoglie oltre 2.800 opere fotografiche, tutte catalogate. Accanto a questa collezione, nel 2000 fondò la biblioteca dedicata alla fotografia che oggi raccoglie più di 5000 volumi. La Biblioteca è stata arricchita dalla preziosa donazione fatta da Giuricin, che conta oltre 2mila libri di argomento fotografico.
Nel 2019, in occasione del 65° anniversario di attività culturale artistico-espositiva di Virgilio Giuricin, è stata pubblicata la monografia “La memoria attraverso il tempo”, edita dall’Unione Italiana, con prefazione e prolusione di Višnja Slavica Gabout e Tullio Vorano. Il volume di ben 512 pagine, che ha trovato dimora nelle case di numerosi rovignesi e non solo, racconta la straordinaria opera del rinomato artista rovignese. Il volume, dedicato alla consorte di Virgilio Giuricin, Eufemia, analizza la continua e intensa attività artistica dell’artista connazionale, contraddistinta da una moltitudine di riconoscimenti e mostre. Nella monografia sono riportate le immagini che maggiormente hanno segnato la produzione di Giuricin, ovvero i paesaggi istriani, il patrimonio artistico, i camini rovignesi e istriani, le miniere di Arsia con i minatori dell’Albonese. E poi ancora la cronaca quotidiana, raccontata attraverso il linguaggio della fotografia, il ciclo legato all’Isola Calva, la serie di astrazioni, l’Etna, i numerosi viaggi intrapresi, fino al dialogo con la natura e l’ambiente.
La monografia è arricchita anche dalle immagini che Virgilio Giuricin inviava alla redazione de ‘La Voce del Popolo’, di cui, rammentiamo, è stato per 35 anni collaboratore esterno in qualità di fotoreporter. Sono scatti da cui si intuisce subito che dietro all’obbiettivo si cela l’occhio non solamente di un fotoreporter di gran calibro ma anche quello di un vero artista, attento all’estetica dell’inquadratura e dell’immagine.
Personalità poliedrica, Virgilio Giuricin fu uno dei fotografi della Croazia e tra i connazionali più conosciuti. La sua arte si è imposta anche a livello internazionale. Uno status più che meritato, data la sua ricca produzione dettata da un intenso stile espressivo, dovuto principalmente al suo caratteristico approccio visivo. Fu fotocronista, operatore museale, maestro della fotografia, in seguito affermato e distinto gallerista, personaggio politico nell’ambito della Comunità italiana e, non ultimo, padre di famiglia.
Roberta Ugrin
Fonte: La Voce del Popolo – 10/07/2024