L’alzabandiera solenne in piazza dell’Unità d’Italia ha aperto il 36° raduno nazionale dei Fanti d’Italia che si è svolto a Trieste, concomitante con il 70° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e con il 400° della costituzione del primo reggimento di fanteria italiano, uno dei più antichi reparti dell’Esercito, che rivive nell’associazione nazionale Cravatte Rosse del 1° San Giusto.
Dopo i discorsi ufficiali – a portare il saluto del Capo di Stato maggiore dell’ Esercito è stato il comandante delle Forze operative terrestri Gaetano Zauner – si è svolta la sfilata sulle Rive fino in piazza del Ponterosso.
L’evento si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri con l’ammainabandiera, sempre in piazza dell’Unità.
I Fanti sono il “cuore pulsante delle Forze armate, loro con umiltà e determinazione hanno difeso i confini, mantenuto la pace e la nostra libertà e ora continuano a proteggere la nostra sicurezza – ha detto l’assessore alle Autonomie locali e Sicurezza Pierpaolo Roberti – Trieste con la sua storia e il suo ruolo strategico è il luogo ideale per celebrare questa ricorrenza perché è una città che per anni è stata testimone di momenti di grande tensione e aspre sofferenze, ma che ha sempre saputo risorgere rinnovando guardando con fiducia al futuro, così come è nello spirito dei Fanti”.
L’assessore ha rimarcato che “la storia dei Fanti si è intrecciata con quella della nazione, dalle battaglie più cruente alle missioni di pace in terre lontane: ognuno di loro porta il peso della responsabilità di appartenere a una tradizione gloriosa”, spesso associata ai valori del volontariato e dell’assistenza in qualsiasi contesto operativo.
Fonte: ANSA – 26/05/2024