Si parlerà di irredentismo alla videoconferenza settimanale dell’Anvgd Milano

Giovedì 29 settembre alle ore 18.00, in diretta sulla pagina Facebook “ANVGD di Milano”, si terrà una nuova conferenza durante la quale l’Avv. PAOLO SARDOS ALBERTINI, attuale presidente della Lega Nazionale. parlerà di: 
IRREDENTISMO
TESTIMONIANZA DI PATRIOTTISMO RISORGIMENTALE 
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Dopo l’editto del 12 novembre 1866, con il quale l’imperatore Francesco Giuseppe attacca l’italianità adriatica, negli Italiani dell’Impero cresce la consapevolezza che la loro ragion d’essere sia ormai in pericolo.
E’ a seguito di questo sentimento, di questa aumentata oppressione che si forma nelle coscienza libere un movimento spontaneo chiamato “IRREDENTISMO”.
Un movimento che considera irredente, cioè bisognose di redenzione, le terre abitate da Italiani ma situate fuori dai confini della Madrepatria: la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia (termini geografici coniati negli anni ’60 dell’800.
L’Irredentismo risorgimentale mira perciò al completamento dell’unità d’Italia attraverso l’acquisizione dei territori italiani rimasti austriaci dopo le tre guerre d’indipendenza.
L’attività irredentista si esplica in Italia e nelle terre irredente attraverso due vie: una democratica, che si richiama al pensiero di Mazzini il quale considerava l’Austria una “prigione dei popoli”, ed una nazionalista che vuol fare di Trieste il trampolino per l’espansione italiana nell’Europa centrale e balcanica.
Nel 1870 sono sei le aree etnicamente italiane sottoposte al controllo austriaco: il Trentino, Trieste, la Venezia Giulia, cioè una parte dell’odierno Friuli orientale, l’Istria e un tratto della Dalmazia.
L’espressione “terre irredente” è usata per la prima volta nel 1877 dal politico e patriota napoletano Matteo Imbriani.
Questi giura sulla bara paterna che si dedicherà alla liberazione delle terre italiane soggette al dominio straniero e fonda nel 1877 “l’Associazione in pro dell’Italia irredenta”, riunendo politici ed intellettuali che sposano la causa irredentista.
Primo “martire”, un altro termine sacrale passato alla politica, dell’irredentismo giuliano è il triestino Guglielmo Oberdan, impiccato per aver progettato un attentato all’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe.
Nel 1891 è un altro triestino, Carlo Seppenhofer, a dar vita alla Lega Nazionale, sede di dibattito e confronto per le rivendicazioni irredentiste. L’indipendenza dal giogo austriaco ne diviene presto il cavallo di battaglia.
Nel luglio 1914 scoppia la Prima guerra mondiale, l’Italia si dichiara neutrale. Gli irredentisti, guidati dal politico e giornalista trentino Cesare Battisti, propagandano a gran voce l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria al fianco della Triplice Intesa formata da Francia, Gran Bretagna e Russia.
Nell’aprile 1915 l’Italia si accorda segretamente con la Triplice Intesa, in cambio di ricompense territoriali, tra cui le terre irredente, l’Italia si impegna a entrare in guerra con l’alleanza franco-russo-britannica.
Nel maggio 1915 l’Italia dichiara guerra all’Austria e gli irredentisti di entrambe le tendenze si arruolano volontari nell’esercito italiano e molti di loro cadranno in sui campi di battaglia.
Dagli interventisti la guerra fu presentata come la “quarta guerra dell’indipendenza”, il completamento dell’unificazione territoriale e la liberazione delle città irredente. 
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