Gli italiani scomparsi nelle foibe o nei campi di concentramento della ex Jugoslavia negli anni dal 1943 al 1945 sono stati circa 7.200. Lo ha detto oggi – alla vigilia della presentazione del 'Registro delle vittime del confine orientale' – Marco Pirina, presidente dell'associazione 'Silentes loquimur'. "Di questi – ha detto Pirina – un numero variabile tra 500 e 2.000 sono stati infoibati nei due momenti nei quali è stato praticato questo modo di liberarsi degli oppositori; 5.200 sono invece i morti di stenti nei campi di concentramento della ex Jugoslavia o nelle marce di spostamento da un campo all'altro". Pirina ha precisato che "per la pubblicazione del Registro sono stati confrontati dati degli archivi segreti di Lubiana, Zagabria, Belgrado e d'Italia. Sono stati confrontati date e cifre, dichiarazioni e numeri di matricola di tutti quelli che hanno attraversato qui momenti tragici. Insomma è stato fatto un lavoro incredibile. Siamo riusciti a censire e a ricostruire tutti i passaggi dei prigionieri di molti dei quali abbiamo anche trovato delle dichiarazioni autografe". Il registro delle vittime del confine orientale consta di quattro volumi. Sarà presentato il 13 febbraio a Gorizia.