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Sindaco Fiume: Trieste? Scarsa collaborazione (Il Piccolo 25 apr)

dall’inviato
GIULIO GARAU

FIUME «Abbiamo organizzato alcune manifestazioni culturali assieme, ma in realtà non c’è mai stata una collaborazione specifica tra Fiume e di Trieste. Bisognerebbe migliorare ancora i rapporti tra i due comuni sull’amministrazione e la cultura. Sul porto in realtà siamo concorrenti, ma c’è il progetto Napam per il rilancio degli scali dell’alto Adriatico che ci vede a fianco di Trieste. Un’idea bella che va avanti troppo piano: in questi dieci anni abbiamo speso più tempo a rubarci a vicenda traffici invece di lavorare assieme per aumentare la concorrenza con i porti del Nord».

WATERFRONT Fiume somiglia davvero a una Trieste in piccolo, affacciata al mare al contrario, e nel sentir raccontare dal sindaco Vojko Obersnel i problemi ancora da risolvere si rischia di far confusione. La parte vecchia del porto da restituire alla città con un waterfront da valorizzare come Trieste con il Portovecchio, le infrastrutture da costruire con Zagabria che fa orecchie da mercante come Roma. Poi le battaglie per il piano regolatore, per le intese con l’Autorità portuale, le opere pubbliche da ultimare, i parcheggi….

INFRASTRUTTURE «I problemi sono gli stessi – commenta il sindaco – a cominciare dalla ferrovia che passa ancora in mezzo alla città e ha più di 100 anni fino alla mancanza di strade che portano al centro. Trieste è riuscita a risolvere molti problemi, da noi ci sono ancora». Lo dice con ammirazione Obersnel parlando di Trieste «una città che ha molto potenziale» che conosce e ama da tempo. «Ci tengo molto a Trieste – confessa – la famiglia di mia nonna abitava a Contovello, da piccolo la frequentavo ancor prima che diventasse una meta per il commercio. Una bisnonna aveva pure una trattoria in città». Sono oltre 10 anni che Obersnel è alla guida di Fiume, e nel maggio del 2009 alla prima elezione diretta dei sindaci ha sbaragliato i concorrenti superando il 50% dei consensi ed è stato riconfermato. Un socialdemocratico (Spd) a capo di un comune strategico della Croazia e della Contea litoraneo-montana (Quarnero e del Gorski Kotar) di fronte a Zagabria in mano al centrodestra dell’Hdz. I rapporti con la capitale, non sono affatto idilliaci, ma Obersnel ha cercato di rimboccarsi le maniche per ricompensare la fiducia dei concittadini.

LE OPERE «Per un amministratore la continuità è importante – insiste – quattro anni sono troppo pochi per cambiare le cose. Per i progetti serve molto tempo, due o tre anni prima di avviare le opere, e purtroppo anche da noi è prassi che tutti quelli che vengono a governare dopo dicano che chi c’era prima non ha fatto bene e le cose devono essere cambiate». Tempi troppo lunghi. È per questo che Obersnel da maggio dello scorso anno sta correndo. Una corsa in realtà iniziata a febbraio 2007 dopo l’approvazione del nuovo piano regolatore. Per iniziare o finire opere pubbliche come il complesso atletico di Kantrida dove è stata completata la piscina olimpionica (una delle poche affacciate sul mare realizzata da un architetto italiano), quella dei tuffi appena partita, poi la palestra atletica. Una lista che comprende la stazione degli autobus, un nuovo edificio di affari con garage, il nuovo museo di arte moderna e altro ancora. Da non dimenticare poi la rete del gas cittadino con nuove tecnologie.

LOGISTICA Ma il nodo più complicato è quello delle infrastrutture. «Il traffico e la logistica sono i motori dell’economia locale, serve una politica a livello statale perchè tutto ciò che riguarda le strade è ancora di competenza statale». Una lotta continua quella di Obersnel per difendere e far ripartire Fiume, senza territorio, stretta tra mare e montagne. Il colpo più grosso è arrivato negli anni ’90 e con la redistribuzione delle municipalità. Fiume si estendeva sino a Portorè, ora i 120 mila abitanti sono confinati su un territorio di 44 chilometri quadrati. Poi la lotta con l’Autorità portuale che governa le zone a mare.
«I rapporti non sono ideali e non è stato facile, ma siamo arrivati a un compromesso – racconta Obersnel – Fiume aveva bisogno di aprirsi al mare. Abbiamo trovato 8 ettari del porto in centro città per realizzare un waterfront, il porto si svilupperà a Ovest». Poi Zagabria, un nervo scoperto e non solo per le differenze politiche.

ZAGABRIA «Certo che i problemi ci sono, anche perchè come è noto non esiste nessun altro posto del mondo migliore della capitale – continua il sindaco – e ovviamente se ci sono diverse colorazioni politiche i problemi si moltiplicano. E poi le decisioni sono troppo lunghe». Sopattutto sulle infrastrutture. I due terzi dei turisti che vengono in Croazia, diretti in Dalmazia, passano per Fiume. E ci sono anche le merci. «C’è il collegamento con Zagabria, ma non c’è ancora un’autostrada che ci collega con la Dalmazia» si lamenta Obersnel. Poi le ferrovie: «Quella esistente ha 100 anni e per lo sviluppo del porto bisognerà investire: non riuscirà a sopportare la crescita del traffico». Obersnel, lo riconosce lui stesso scherzando «ha la testa dura» e ha battagliato per avere più risorse. La stessa città di Fiume per il 2010 ha deciso di stanziare 210 milioni di kune (oltre 31 milioni di euro) da investire nelle infrastrutture stradali.

L’ECONOMIA Fiume è cambiata tantissimo, la vita sta diventando carissima e paradossalmente negli ultimi tempi sono ripresi i viaggi dei croati a Trieste per fare la spesa, soprattutto alimentari. Mentre il sindaco racconta, dalle finestre del Comune che si affacciano sul Corso il brusio dei passanti si fa più intenso. La strada è piena di gente, è l’ora della pausa, ci sono un sacco di giovani studenti, pensionati, ma quello che impressiona è la quantità di gente. Un fiume umano che scorre per la via principale ricca di caffè colmi di gente. Passeggiano quasi per scacciare le nubi della crisi e la morsa del fisco che sta tagliando le già magre paghe. Il sindaco si interrompe, l’intervista è finita, c’è l’appuntamento per una riunione urgente ai cantieri Tre maggio. La privatizzazione per ora si è rivelata un fallimento. Non ci sono offerte e sono in gioco 3 mila posti di lavoro.

 

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