«Uno “schiaffo” alla memoria di quanti morirono nelle foibe; un “insulto” ai loro familiari e a chi per anni si è battuto per disseppellire il ricordo di quegli italiani massacrati e poi dimenticati; un atto indegno che anche secondo chi oggi tiene in vita l’eco dei “nostri” infoibati, non può che avere una spiegazione tutta ideologica». È il commento di Luca Rocca su “Il Tempo” del 22 gennaio, nel quale il
giornalista rileva essere «una decisione, quella di tagliare i fondi, giudicata dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati per quello che è: uno scandalo, un’assurdità, un “baratto”, un tentativo di rigettare la memoria di quei morti nell’oblio da cui faticosamente sta uscendo». E l’articolo riporta anche le dichiarazioni di Rodolfo Ziberna, vicepresidente nazionale dell’Anvgd: «Rodolfo Ziberna, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia e vicepresidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: «Già le parole di Nieri ci avevano sconcertato – afferma – perché questa storia rappresenta le nostre fondamenta, e cancellarle significa eliminare i nostri legami, le nostre famiglie, i nostri padri. I nostri ragazzi non conoscono la storia, non hanno il senso di appartenenza, ecco perché la scelta di Marino è scellerata. Faccio fatica a credere che un Comune come quello di Roma non possa trovare poche decine di migliaia di euro per i Viaggi del Ricordo».