«Gli assenti hanno sempre torto». Roberto Dipiazza vuole che il concetto sia chiaro: il concerto che Riccardo Muti dirigerà in piazza Unità martedì 13 luglio è un’occasione da non perdere. Tale è il valore dell’evento, non solo sul piano artistico, ma anche sotto il profilo simbolico dell’abbraccio ideale fra Italia, Slovenia e Croazia: così, il messaggio del sindaco non è casuale. E vuole evidentemente raggiungere anche i Capi di Stato dei tre Paesi. Nella speranza che l’auspicio sulla loro presenza contemporanea a Trieste, quella sera, possa tramutarsi in una tangibile realtà. Le diplomazie stanno continuando a lavorare per trovare una convergenza, una via d’uscita.
Dipiazza è appena rientrato dalla Sardegna, lì sull’isola avrebbe voluto staccare la spina da tutto e tutti, ma un pensiero fisso ha continuato ad accompagnarlo: il concerto “Le vie dell’amicizia”. Così, al rientro in città, ieri, ha subito voluto dar voce ai propri pensieri: «Lunedì (domani, ndr) avremo un contatto con il console sloveno, il quale mi risponderà in funzione della lettera che ho scritto e inviato al presidente Danilo Türk – spiega Dipiazza, cui il Quirinale aveva affidato il compito di sbloccare la situazione con la Slovenia -. Ma una cosa deve essere chiara: i tre Presidenti sono stati invitati all’evento, al concerto “Le vie dell’amicizia”». Il primo cittadino esplicita: «Se io invito qualcuno a cena, non è che a quel punto si inizia a voler andare di qua e di là, dappertutto». Poi, chiarisce ulteriormente con un altro esempio: «Se una persona vuole fare una corsa in bicicletta, poi un’altra desidera andare in canoa e così via, come si fa? Questo lo dirò a tutti, ognuno decida il da farsi. Altrimenti, ci godremo un bellissimo concerto. Non entro nel merito delle richieste di visita ai diversi luoghi prima dell’evento».
«Questa sarà una festa – riflette ancora il sindaco – e in questo contesto c’è stato l’invito ai Presidenti. Così la vedo io. Qui a Trieste le sensibilità sono tante, mettere d’accordo tutti è complicato. Che siano gli apparati diplomatici di competenza a trovare l’intesa. Ma, lo ribadisco, gli assenti hanno sempre torto. Specie per questa manifestazione». (m.u.)