Collocazione dell’insediamento e datazione dei reperti (resa possibile dalla microtomografia computerizzata sui resti delle anfore) da un lato, riferimenti letterari dall’altro. I ricercatori che hanno scoperto il campo militare romano sul monte Grociana piccola, nell’area tra Basovizza e Pese, ritengono che le due fortificazioni – una inclusa nell’altra – possano essere identificate con la fortezza militare di cui riferiscono fonti letterarie che narrano della conquista romana della zona durante la terza guerra istrica (178-177 a.C.).
«Sembra possibile collegare alla nostra scoperta il campo militare di un episodio della terza guerra istrica descritto da Tito Livio nella sua famosa Storia di Roma antica», conferma Federico Bernardini, alla guida del gruppo che ha realizzato lo studio. A proposito, a essere coinvolti nell’opera di approfondimento e analisi delle informazioni e dei risultati raccolti sono stati anche Claudio Zaccaria del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste per quanto concerne la parte inerente la storia romana, Manuela Montagnari Kokelj dello stesso Dipartimento per ciò che ha riguardato i siti preistorici e infine Angelo De Min del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’ateneo giuliano, che ha garantito un apporto prezioso nello studio e nell’identificazione delle strutture archeologiche.
Stretta la collaborazione, avviata fin dall’inizio del lavoro, con la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, per la quale è stato Roberto Micheli il referente che si è interfacciato con i ricercatori. Nella pubblicazione scientifica sul “Journal of Archaeological Science” vengono citate, oltre alla scoperta del campo romano, anche le altre rilevazioni registrate dal sistema LiDAR (basato su laser, sistema di misurazione, tecnologia Gps e un’unità di controllo centrale) durante il volo in elicottero sopra il Carso: si tratta di altre undici fortificazioni, di cui una preistorica e dieci del periodo protostorico.
(fonte “Il Piccolo” 20 gennaio 2013)
Immagini del telerilevamento: a destra è evidente il perimetro del campo (foto www.archeomedia.net)