«Non c’è nessun rappresentante della comunità slovena nella giunta comunale di Gorizia. È come dire che una parte di questa città non ha diritto di essere rappresentata».
Il presidente della Provincia Gherghetta ha esordito con un affondo, giovedì pomeriggio nella sala del Consiglio provinciale, alla presentazione del libro «Fascismo antislavo–il tentativo di bonifica etnica al confine nord orientale», di Stefano Bartolini.
Organizzata da Anpi –Vzpi Comitato provinciale di Gorizia e dal centro «Leopoldo Gasperini», la serata si è sviluppata con gli interventi di qualificati ospiti.
Il vicepresidente dell’Anpi provinciale, Mario Lavrencic, è stato chiaro: «Il volume tratta un tema non incluso nella storia recente, una violenza particolare che è stata perpetrata ancor prima delle leggi razziali del ‘38”. L’accento è stato posto proprio sull’aspetto di bonifica etnica, rivolto alle popolazioni slovene e croate, messo in atto con un vero e proprio genocidio culturale, che ha visto la distruzione di lingue ed economie».
Lavrencic ha anche toccato il tema della Giornata del Ricordo, istituita dal 2004. «Ogni anno ci sono polemiche e strumentalizzazioni della storia. Le vittime delle foibe e dell’esodo, che tutti noi ben conosciamo, sono una immane tragedia. Dimenticata per troppo tempo, e per convenienze politiche. Ma bisogna sapere analizzare la storia nel suo contesto».
Il segretario del Gasperini, Dario Mattiussi, ha ricordato che «il fascismo di confine, è stato più forte di quello esercitato all’interno dello Stato, e con la totale complicità degli apparati amministrativi e nazionali».
E nello specifico, del volume «Fascismo antislavo», ne ha spiegato il suo essere lavoro di divulgazione, una proposta di percorsi di riflessione.
Perché è il risultato di anni di ricerca e dedizione. Con una sua identità storiografica e di interessamento ad un dibattito nazionale.
Silvano Bacicchi, presidente onorario dell’Anpi, ha sottolineato l’impegno di tutti gli istituti storici della regione, «per un lavoro tanto complesso quanto importante». L’autore del libro, Bartolini, ha poi approfondito modi e tempi del suo lavoro. (g.f.)
