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Slovenia: buco di 900 milioni per la diocesi di Maribor (Il Piccolo 21 gen)

ROMA Una piccola arcidiocesi cattolica, quella slovena di Maribor, è al centro di «uno dei più gravi crac finanziari della storia della Chiesa», che ora «fa tremare» il Vaticano. È quanto scrive ”L'Espresso” nel numero in uscita oggi, nell'articolo «Il santo crac» di cui oggi è stata data anticipazione.

Il servizio ricostruisce gli «investimenti quantomeno spericolati»e le «avventure finanziarie» in cui si è lanciata la diocesi negli ultimi anni, che l'hanno portata, complice l'asserita «incompetenza» del vescovo Franc Kramberger, «ad accumulare la bellezza di oltre 800 milioni di euro di debiti». «Un buco mostruoso – scrive L'Espresso – che attualmente nessuno è in grado di coprire: il rosso è pari al due per cento dell'intero prodotto interno lordo sloveno e, per fare un raffronto, è tre volte superiore alle entrate registrate nell'ultimo bilancio del Vaticano».

La scoperta del ”bubbone” avviene casualmente a fine 2007 quando «una tv controllata dalla Chiesa slovena si mette a trasmettere programmi pornografici». Dopo le prime indagini e i sospetti su «esposizioni milionarie e investimenti folli», la Santa Sede invia a Maribor un ispettore, Gianluca Piredda, esperto di bilanci.

Da qui la scoperta di un «dissesto di proporzioni bibliche», nato dalla creazione, fin dai primi anni '90, di banche, società commerciali, holding per investimenti e business assortiti, capitali impiegati «non solo in finanziarie e aziende sicure, ma pure in settori tecnologici come le fibre ottiche e la telecomunicazione».

Della fortissima esposizione debitoria, ingigantitasi negli anni, «Ratzinger e la sua cerchia sarebbero al corrente – dicono fonti della Santa Sede – solo da pochi mesi». Secondo il settimanale, «la linea difensiva del Vaticano, e di Bertone in particolare, si aggrapperà al mancato rispetto delle regole: senza un via libera da Roma, tutte le operazioni della diocesi slovena – dice il Vaticano – sono da considerarsi irregolari dal punto di vista giuridico».

In pratica, «i 30mila risparmiatori, le banche e gli altri creditori non potranno rivalersi sullo Stato Pontificio: i contratti con la chiesa di Maribor verranno considerati carta straccia».

La decisione, però, spetta ai giudici fallimentari.

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