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Slovenia: consorzio anti-italiano per i succhi di frutta (Il Piccolo 02 mar)

di Franco Babich

AIDUSSINA La "Fructal" di Aidussina deve restare slovena o perlomeno si deve fare il possibile perché resti slovena. Lo ha ribadito nei giorni scorsi il sindaco di Aidussina Marjan Poljsak al termine dell'incontro con i vertici dell'industria agroalimentare locale e del Birrificio Lasko, che ha pubblicato il bando per la vendita della società. Poljsak ha fatto anche il primo passo concreto verso quella che considera una soluzione difficile da realizzare ma possibile: dal bilancio comunale per il 2011 sono stati destinati 30mila euro per la costituzione di un consorzio di imprese e imprenditori locali che possa concorrere all'acquisto degli stabilimenti della "Fructal", industria-simbolo della cittadina e dell'intera Valle del Vipacco, famosa anche fuori dai confini sloveni per i suoi succhi di frutta. Già lo scorso novembre, quando il Birrificio Lasko ha reso nota per la prima volta l'intenzione di vendere la "Fructal", il sindaco di Aidussina si era espresso chiaramente contro l'ipotesi di un proprietario straniero, in particolare se italiano, definendola «politicamente e moralmente inaccettabile». Ora che la fabbrica è anche ufficialmente in vendita, Poljsak ha usato toni meno aspri, ma il concetto è lo stesso: «Tra i potenziali acquirenti si parla dell'italiana "Sanbenedetto". Politicamente, per me non è una soluzione da prendere in considerazione. Anche una società tedesca sembra interessata, ma spero che alla fine si troveranno altre soluzioni». Secondo il consulente per le questioni economiche di Poljsak, Peter Velikonja, la questione più importante per gli abitanti di Aidussina è legata al mantenimento dei posti di lavoro e allo sviluppo futuro dell'industria agroalimentare. Occupazione e crescita possono essere garantite dal nuovo acquirente, ma forse è possibile farlo anche costituendo una specie di cordata tra imprenditori locali, attuali ed ex dipendenti e tutte le altre persone interessate. La cosa peggiore, a giudizio di Velikonja, sarebbe non provarci. Alla "Fructal" non si sbilanciano sul proprio futuro. Per la società è importante soltanto trovare un partner strategico che sappia sfruttare e valorizzare un marchio con una storia e con delle potenzialità notevoli. Nessuno vuole sbilanciarsi nemmeno sulla cifra che l'acquirente dovrà sborsare per diventare il nuovo proprietario della "Fructal". La "Lasko" a suo tempo – nel 2001 – aveva sborsato tra i 25 e i 26 milioni di euro, ora, secondo voci ufficiose, spera di rivenderla per circa il doppio, ossia 50 milioni di euro. Oltre alla "Sanbenedetto" e alla tedesca "Eckes-Granini", i candidati all'acquisto sarebbero anche il gruppo ceco "Kofola" e quello austriaco "Spitz".
 

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