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Slovenia, l’altra costa veneziana (laRepubblica.it 03 gen)

di Leonardo Felician

Comodo da raggiungere a pochi passi da Trieste, il litorale della Slovenia è un tratto costiero lungo appena una quarantina di chilometri, nella parte più settentrionale della penisola istriana prima del confine con la Croazia. Meta turistica sviluppata già un secolo fa ai tempi dell'Impero Austro-ungarico, è da sempre terra d'incontro tra la cultura italiana e quella slava: qui la lunga dominazione veneziana ha lasciato tracce profonde, nell'impianto delle cittadine sulla costa, nelle chiese con importanti opere d'arte rinascimentale e negli svettanti campanili che non sfigurerebbero nella laguna veneta.

La visita comincia dalla località più importante per l'economia della regione, Capodistria-Koper, porto e centro commerciale. Il Palazzo Pretorio merlato del XV secolo in stile gotico veneziano è situato nel centro della cittadina e tuttora conserva la sua originaria funzione municipale: vanno visti anche l'antica Loggia secentesca sulla piazza, il Duomo con opere di Vettor Carpaccio, la porta della Muda e la fontana Da Ponte, che è una riproduzione in piccolo del Ponte delle Guglie di Venezia.

Proseguendo lungo la costa si incontra dapprima Isola d'Istria-Izola, in realtà situata su una penisola, per giungere poi alla punta dove sorge l'antica e pittoresca cittadina marinara di Pirano-Piran, La città vecchia è costituita da un complesso di costruzioni venete con scalinate, portici, strette calli lastricate in pietra, campielli, piazzette, case gotiche e barocche spesso ornate di finestre con archi acuti, bifore e trifore. Al centro della piazza principale vicino al mandracchio con le barche dei pescatori una statua ricorda Antonio Tartini, il grande musicista nato qui nel 1692. La passeggiata sulla punta della cittadina protesa nelle acque dell'Alto Adriatico è una sfilata di ottimi ristorantini di pesce sul mare, tra cui il ristorante Pavel (tel. 00386 56747101, pavel.piran@siol.net), sotto l'ombra dell'inconfondibile campanile veneto del Duomo di San Giorgio che nelle giornate terse si nota da tutto il golfo di Trieste.

Poco oltre, affacciata su un ampio golfo riparato, Portorose-Portoroz è località di villeggiatura alla moda fin dalla Belle Epoque per il suo clima mite, la vegetazione rigogliosa e la lunghissima spiaggia di sabbia con passeggiata a mare: da due anni ha riaperto il suo albergo d'epoca più prestigioso, il centenario Hotel Palace ristrutturato e trasformato con marchio Kempinski tra  profumi mediterranei, palme e roseti. Qui si respira il sapore della mitteleuropea in uno splendido edificio restaurato accuratamente per mantenerne intatto il fascino. Nel restaurant lounge "Fleur de Sel" lo chef si affida alla freschezza e ai colori della cucina mediterranea in una reinterpretazione dei piatti tipici della costa, come l'insalata di sardine con uva moscato, con l'olio d'oliva che trionfa in tutte le pietanze, mentre il ristorante gourmet è intitolato a Sofia Loren, ospite abituale di questa località. Nei pressi dell'aeroporto, collegato tra l'altro con Roma da un volo diretto, già in vista del confine croato e della penisola di Punta Salvore-Savudrija, il golfo è punteggiato dai canali e dalle opere della saline di Sicciole-Sečovlje, le più settentrionali del Mediterraneo, con una secolare tradizione nella lavorazione del sale e un piccolo museo: in primavera si tiene ancora l'antica festa dei salinai.

Chi lascia il litorale per inerpicarsi nell'interno non trova località altrettanto famose, ma può scoprire paesini genuini del Carso, dove il tempo sembra essersi fermato, con piccole chiese antiche, testimoni di una storia di devozione popolare:  tra le più belle la chiesa fortificata della Santissima Trinità di Hrastovlje, un'autentica immagine del tardo medioevo, con uno spettacolare affresco di Danza Macabra di Giovanni da Castua del 1490.

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