LETTERE
Una mia collega di lavoro ha recentemente subito un leggero incidente (stimabile comunque in 1000 €, pari a circa una mensilità di lavoro degli strapagati “fannulloni di Stato”) causato al suo veicolo da un automezzo pesante sloveno. Malgrado fosse riuscita a prendere nota del numero di targa e dell’identità del guidatore (anch’egli sloveno) l’assicurazione cui si è rivolta ha negato la possibilità di agire in quanto i dati erano insufficienti per risalire al titolare del veicolo. Pare, infatti, che la Slovenia non fornisca, sulla base del numero di targa, il nominativo del proprietario del mezzo che, in questo caso, non coincide con la persona preposta alla guida. È evidente che tale procedura vanifica ogni tentativo di risarcimento del danno da parte di chi lo ha cagionato.
Domando allora alla Polizia municipale di Trieste se risponde a verità che le autorità slovene non forniscono, neppure in caso di incidenti, l’identità dei proprietari degli automezzi con targa slovena. Chiedo al Consolato sloveno una smentita a questa affermazione o, perlomeno, l’esistenza di una volontà di collaborazione tra Paesi confinanti e facenti parte di una Comunità che, sotto molti aspetti, è soprannazionale. Chiedo all’Aci (Pra) di chiarire se detto comportamento che, se confermato, sarebbe reticente, è adottato anche dall’Italia nei confronti di altri Paesi Ue, in particolare con la Slovenia.
Marzani Gianfranco