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Slovenia: troppe violazioni sul bilinguismo (Il Piccolo 09 mar)

CAPODISTRIA Pubblico numeroso e attento nella sede della Comunità degli italiani «Santorio Santorio» di Capodistria, per sentire il tutore sloveno dei diritti umani Zdenka Cebasek Travnik, che su invito del deputato al seggio specifico Roberto Battelli, dell'Associazione per le pari opportunità «Poem» e della stessa Comunità degli italiani, ha illustrato la sua attività e le modalità con le quali si può chiedere il suo intervento. E le violazioni dei diritti degli appartenenti alla minoranza italiana, anche se finora non erano evidenziate dall'ombudsman, sono parecchie. Quelle più frequenti riguardano la mancata attuazione delle norme sul bilinguismo, specie quello visivo. Sotto questo aspetto è carente la modulistica ed è carente la comunicazione con la pubblica amministrazione, i tribunali, la polizia, dove non ci sono quadri sufficienti in grado di comunicare anche in italiano.

Spesso, hanno rilevato i presenti, per ottenere che determinati procedimenti si svolgano nella lingua minoritaria – ufficialmente parificata allo sloveno nei tre comuni costieri di Capodistria, Isola e Pirano – sono necessarie richieste particolari e il richiedente viene invitato a legittimarsi come appartenente alla minoranza, anche se il pubblico ufficiale non ha alcun diritto di esigere questa legittimazione particolare. All'ombudsman sono stati presentati anche casi concreti di un altro grosso problema per i nostri connazionali, che riguarda l'equipollenza dei titoli di studio. Lubiana riconosce con notevole ritardo gli studi universitari completati in Italia, per cui numerosi giovani connazionali laureati hanno difficoltà quando cercano lavoro.

Nel corso della serata, la Cebasek Travnik ha spiegato qual è l'iter per il ricorso all'ombudsman: di fatto è sufficiente segnalare la violazione, però con riferimenti precisi su come è accaduto il fatto contestato e chi è la persona o l'istituzione responsabile. Nel suo intervento, Roberto Battelli ha espresso rammarico per il fatto che diciotto anni dopo l'indipendenza la società slovena non è ancora disposta a coltivare realmente al suo interno realtà culturali e linguistiche diverse. C'è poca sensibilità per le problematiche minoritarie anche a livello di mass media della maggioranza, è stato detto, e ancora oggi gli italiani risentono dei pregiudizi di cui per lunghi anni erano vittime a causa delle vicende storiche di queste terre e che con l'indipendenza slovena si pensava sarebbero stati superati.

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