"Difesa Adriatica", anno X, n. 5, maggio 2004
In Prima pagina segnaliamo il ‘fondo’ di Giuseppe de Vergottini, Memoria e impegni, dedicato alle scadenze che le associazioni degli esuli si trovano ora ad affrontare in conseguenza anche dell’istituzione del “Giorno del Ricordo”. «Occorrerà per questo insistere con i programmi scolastici, con i libri di testo – scrive tra l’altro il prof. De Vergottini –. Occorrerà sensibilizzare chi produce informazioni e chi le fornisce agli italiani che vanno come turisti in Istria e Dalmazia in modo che cessi la vergogna della slavizzazione dei toponimi storici. […] Mentre si potrà onorare Basovizza senza dover contemporaneamente applicare una macabra par condicio ai luoghi di sterminio di altre genti, non si dovrà trascurare che la quasi generalità dei siti in cui gli italiani sono stati sterminati si trova oggi oltre confine, dove né i sindaci né i cattolicissimi parroci hanno voluto collocare croci e targhe. Si dovrà quindi intraprendere con impegno una serie di iniziative che vadano oltre il recupero del patrimonio architettonico veneziano per tutelare gli archivi, recuperare la toponomastica […]. Un grande impegno dovrà coinvolgere progetti organici di ricerca storica».
Sempre nella prima è pubblicato il comunicato stampa dell’Anvgd sulla mostra di ‘arte croata del Rinascimento’ in corso a Parigi. L’ennesima mistificazione della memoria storica ed artistica della Venezia Giulia e della Dalmazia, profondamente italiana nelle sue radici e nelle sue espressioni. Una mistificazione di lontana origine che si avvale di un’indebita appropriazione da parte della Croazia di artisti ed opere che appartengono indubitabilmente alla civiltà italiana.
Come di consueto, la seconda pagina ospita le cronache delle molte attività svolte dai Comitati provinciali dell’Associazione nell’ultimo periodo: Roma, del quale sono riportate le cronache di due importanti manifestazioni, la premiazione degli alunni delle scuole elementari e medie di Avezzano partecipanti al Concorso Istria, un genocidio dimenticato e la proiezione al Quartiere Giuliano-Dalmata del documentario Una storia negata. Gli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati nel Lazio, prodotto per la Regione Lazio e del cd-rom multimediale Storia del Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma; Torino, al quale si deve l’organizzazione della giornata di studio Gli istriani a Torino. Percorsi tra le memorie e la storia e di seminari presso alcune scuole superiori; quindi Avellino, Latina, Pesaro.
La rubrica Cultura e libri, nella terza pagina, ospita questa volta due recensioni: su una biografia del critico letterario Bruno Maier, nativo di Capodistria, firmata da Giovanna Stuparich Crescione, figlia del grande scrittore, e sulla ristampa anastatica di una guida di Pola di Pietro Kandler, di Guglielmo Salotti.
Di Maier, già docente nell’Università degli Studi di Trieste, studioso della letteratura giuliana del Novecento, il saggio recensito in questo numero compone un ritratto a tutto tondo: una biografia intellettuale che – come scrivono i curatori – ci restituisce i profilo di «un acuto interprete e sensibile mediatore di testi letterari», al quale si deve la prima storicizzazione degli scrittori ‘di confine’.
Una Pola inedita scaturisce invece dalla ‘guida’ composta nel 1845 dal triestino Pietro Kandler, esponente di punta della cultura giuliana nel XIX secolo, minuziosamente indagata dallo studioso attento alle tante testimonianze della civiltà romana e veneziana presenti in Istria. Nessuna città contiene tante antichità come Pola; un primato che, a parte Roma e Pompei, le spetta anche a livello europeo, «perché – come scrive – non sì frequente è il rinvenire entro il giro di un solo miglio, un anfiteatro, due templi, un ninfeo, un arco, tre porte, per tacere di monumenti minori, e di quelli che all’epoca cristiana appartengono».
Le rubriche La Redazione risponde e le sedute della Commissione interministeriale per gli indennizzi dei ‘beni abbandonati’ compongono la pagina 4 del mensile. La prima rubrica, curata dal consulente legale dell’Associazione, avv. Vipsania Andreicich, illustra aspetti e risvolti della giurisprudenza attinente la categoria dei profughi, e fornisce indicazioni e suggerimenti utili a non perdere i benefici previsti.
Sono quindi pubblicati gli elenchi delle pratiche esaminate nelle sedute di aprile 2004 dalla Commissione per la liquidazione degli indennizzi, insediata presso il Ministero dell’Economia, della quale fanno parte anche i rappresentanti degli esuli.
Proseguono i ritratti degli esponenti ‘storici’ dell’Associazione: in questo numero, dopo Libero Sauro cui era dedicato un articolo in aprile, è la volta di Fausto Pecorari. Firma anche questa rievocazione Luigi Papo, che rivela alcuni retroscena del dibattito politico in sede di Assemblea Costituente in relazione alla ratifica del trattato di pace del 1947 che sancì la cessione dei territori orientali italiani all’ex Jugoslavia.
Agli Atti del convegno di studi Niccolò Tommaseo a 200 anni dalla nascita promosso dal Comitato di Udine dell’Anvgd è riservata un’intera pagina, che ospita un ampio stralcio dell’intervento della prof.ssa Rita Tolomeo, docente nell’Università di Roma “La Sapienza” dedicata all’amicizia tra l’illustre sebenicense e Francesco Salghetti Drioli, singolare figura di artista e imprenditore. Il volume di Atti comprende naturalmente tutti i contributi dei relatori italiani e non presenti al Convegno dell’ottobre 2002.
Alla mostra sull’arte Déco in Italia, attualmente in corso a Roma, è dedicata la nota di Marzia Vodopia, che recensisce le opere di Giuseppe Pagano (Pogatschnig), architetto istriano dei più pregevoli dell’arte razionalista, autore di numerosi progetti, deceduto in campo di concentramento nel 1945.
Un commento sul 25 aprile è pubblicato alla pagina 8 e precede la riproduzione di un articolo di Gianfranco Morra apparso sul quotidiano “Libero”.