Stasera verrà riacceso il tricolore del Sabotino. A novant’anni dal giorno che sancì la vittoria dell’Italia nella Grande guerra. Avranno così inizio ufficiale le celebrazioni promosse in città a ricordo di quella data storica. Quasi in contemporanea, alle 17.30, nella sala del Conte, in Castello, aprirà i battenti la mostra «Italico Brass, reporter della Grande guerra», curata da Annalia Del Neri. Si tratta del principale degli eventi messi in cartellone per festeggiare questo anniversario. «Sono dipinti che riescono a unire a una profonda poeticità un forte risvolto cronachistico – fa notare l’assessore alla Cultura Antonio Devetag -. A essere riprese sono solo immagini delle retrovie, mai scene di guerre. Eppure, la drammaticità di quei mesi, che Brass trascorse proprio in questa zona, si percepisce chiaramente».
Sempre oggi, e sempre in Castello, questa volte nella sala degli Stati provinciali, verrà inaugurata un’altra esposizione: «1918: la vittoria». Realizzata dall’associazione Isonzo e dal Military historical center, l’allestimento, che annovera uniformi, armi e oggetti personali dei soldati dell’uno e dell’altro schieramento, ripercorre l’ultimo anno del conflitto, dalla rotta di Caporetto alla controffensiva del Piave. In più, nella sala delle Carceri è stato ricavato uno spazio dedicato al ruolo che ebbe il maniero goriziano in quegli anni durissimi, attrverso cartoline e riproduzioni fotografiche.
Oggi, tra le altre iniziative dedicate ai novant’anni dalla fine del primo conflitto mondiale che si svolgono in città, figura anche, alle 17, alle scuderie di villa Coronini, la presentazione del volume «Le crocerossine nella Grande guerra», di Paolo Scandaletti e Giuliana Variola. All’incontro interverrà anche Amedeo di Savoia, duca d’Aosta che ricorderà l’impegno di sua nonna, Elena d’Orleans, fondatrice del corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa.
Nicola Comelli