La Messa in ricorrenza della Beata Vergine delle Grazie di Semedella è stata celebrata in lingua italiana dal sacerdote Luka Tul, accompagnato dal Coro Jubilate.
L’avvocato Piero Sardos Albertini (Presidente della Fameia Capodistriana, l’associazione aderente all’Unione degli Istriani che raccoglie gli esuli da Capodistria) ci ha raccontato la storia legata alla costruzione della Chiesa e della ricorrenza che va avanti da più di 300 anni.
“Siamo nel 1600, c’è l’epidemia di peste in tutta l’Europa e Capodistria non va esente. Sono tantissimi i morti, circa il 40% dei cittadini muore e la popolazione chiede aiuto alla Madonna perché porga fine a questo flagello. Poco tempo dopo la peste finisce e per ringraziare la Madonna i capodistriani, il Consiglio della città, decide di costruire un altare nel tempio maggiore, nella cattedrale. L’artista, il muratore, l’artigiano che doveva fare quest’opera però muore perciò viene sospesa questa iniziativa. Dopo due anni, si decide di fare anziché l’altare, di costruire una chiesa intera cioè questa qui dove ci troviamo oggi, ed è una cosa significativa che è stata consacrata il 26 aprile, oggi siamo a qualche giorno di distanza, del 1640, quindi sono 383 anni fa. Lo stesso giorno, me ne parlava proprio adesso uno delle signore venete che è qui, è stata consacrata la Chiesa Madonna della Salute a Venezia, un’altra celeberrima chiesa e lo stesso giorno a Capodistria fanno questa voto alla Madonna. Da quella volta i capodistriani decidono di fare ogni anno una processione la seconda domenica dopo Pasqua. Una volta alla processione partecipava tutta la popolazione, era totalitaria l’adesione, ma col tempo le cose ovviamente sono cambiate, però la tradizione è continuata sempre e devo dire la verità, sia a Capodistria, anche in esilio, e da molti anni anche a Trieste. Questa mattina infatti eravamo al santuario di Monte Grisa, anche lì abbiamo fatto una messa in onore della Madonna di Semedella, e buona parte delle persone sono venute qui anche oggi pomeriggio proprio per dimostrare la continuità e la fraternità che grazie al cielo c’è. Credo che questa sia una bella occasione per adempiere a un voto che risale a quasi quattro secoli fa e anche per manifestare i sentimenti di amicizia che si sono creati fra molte persone qui presenti. Ed è anche un buon auspicio per il futuro, che ci eviti da ulteriori pesti e covid, ma che continui così sotto una serena prospettiva.”
Fonte: Radio Capodistria – 23/04/2023