Il messaggio della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia è indirizzato al presidente della Comunità degli italiani di Pola Fabrizio Radin e al sindaco del Libero Comune di Pola in esilio Tullio Canevari in occasione della manifestazione che nella città Istriana ricorda l’eccidio del 18 agosto 1946. lo scoppio di mine lungo la costa dove migliaia di italiani assistevano ad una gara natatoria, organizzata dalla “Pietas Julia”, costò la vita ad una settantina di persone, per lo più giovani, e ne ferì centinaia.
La consultazione delle carte dei National Archives di Kew Gardens, che conservano anche i documenti relativi agli avvenimenti dell’immediato dopoguerra in Istria ha permesso di accertare quello che in molti avevano già capito: era il messaggio chiaro dei servizi segreti di Tito agli italiani di Pola e dell’Istria.
Pochi mesi dopo l’esodo verso l’Italia si fece massiccio. Sono passati 67 anni da quel giorno ed “è tuttavia confortante – scrive Serracchiani – verificare come il tempo, le generazioni, e soprattutto l’impegno delle donne e degli uomini raccolti nelle varie associazioni e comunità, degli italiani rimasti e degli esuli, abbiano saputo pervenire, giungendo da strade diverse, a questo fondamentale punto di umana comunione, che si riconosce nei morti e nell’onore che si rende loro”.
(fonte www.agi.it 18 agosto 2013)
I partecipanti al recente Raduno degli esuli da Pola dopo la cerimonia di omaggio alle vittime
(foto www.arenadipola.it)