Straulino e Rode, da Lussino ai successi olimpici nella vela

Nel corso della sua crociera estiva, la nave scuola della Marina Militare Italiana Palinuro ha fatto scalo a Trieste e poi a Lussinpiccolo, ove la Comunità degli Italiani è stata orgogliosa di accogliere assieme alle autorità il comandante e l’equipaggio. A loro volta  i rappresentanti della nave si sono recati al Cimitero di San Martino per rendere omaggio al sepolcro del celebre ammiraglio Agostino Straulino, che fu comandante dell’altra nave scuola, l’Amerigo Vespucci. La commemorazione è stata organizzata dalla CI e dal suo presidente Sanjin Zoretić, il quale aveva dichiarato, non appena saputo della notizia dell’arrivo della Palinuro, che «l’approdo di questo prestigioso veliero rappresenta un evento di grande importanza per la nostra Comunità e per tutti gli appassionati del mare e delle tradizioni marittime. Inoltre, l’omaggio alla tomba dell’ammiraglio Agostino Straulino, figura leggendaria e simbolo di eccellenza nel mondo della vela, aggiunge ulteriore significato a questa visita, celebrando la sua eredità e il legame storico tra l’Italia e la Croazia. Siamo lieti di poter offrire ai cittadini e ai visitatori l’opportunità di salire a bordo della nave e di conoscere da vicino l’importante lavoro di formazione e approfondimento delle tradizioni della Marina Militare Italiana. Siamo certi che questa esperienza lascerà un’impressione duratura e contribuirà a rafforzare i nostri legami culturali. Colgo l’occasione per ringraziare la Marina Militare Italiana e tutti coloro che hanno reso possibile questa visita» [La Voce del Popolo – 24/07/2024].

Foto: Sandro Tariba [La Voce del Popolo]
L’ammiraglio Straulino era nato proprio a Lussinpiccolo nel 1914, imparando ad andare in barca a vela fin da piccolo ed è morto a Roma novantenne. Durante la Seconda guerra mondiale compì varie incursioni nella rada di Gibilterra come assaltatore della X Flottiglia Mas e dopo il conflitto riprese la passione per la vela. A fine anni Trenta aveva già conseguito successi nei campionati europei e mondiali, riprese questa scia di vittorie e poi ottenne la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e l’argento quattro anni dopo a Melbourne sempre nella classe Star. Assieme a lui veleggiava un altro lussignano, Nicolò Rode, classe 1912, venuto a mancare a Verona nel 1998: dopo i successi di questa accoppiata ci sarebbero voluti 48 anni prima che l’Italia vincesse un’altra medaglia nelle discipline veliche, mentre Straulino continuò a gareggiare fino alla veneranda età di 88 anni (vincitore per la quinta volta consecutiva della Regata Over 60 di Napoli).

Straulino – Foto: Marina Militare Italiana

Altrettanto importante fu il proseguimento della carriera militare di “Tino” Straulino, il quale giunse fino al grado di contrammiraglio, nonostante una menomazione alla vista che si era procurato causa l’esplosione di un ordigno durante le operazioni di sminamento del porto di Taranto nel dopoguerra. Per un anno, tra il 1964 e il 1965, fu il comandante della Amerigo Vespucci, con la quale compì un’eccezionale uscita dalla base di Taranto a vele spiegate e stabilì il record di velocità di 14,6 nodi (circa 27 km/h). [LS]

 

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