ANVGD_cover-post-no-img

Stretti fra europeisti ed euroscettici (Voce del Popolo 30mar13)

Euroeuforici, eurofobi, europeisti ed euroscettici sono neologismi coniati al fine di indicare la sensibilità delle persone nei confronti dell’Unione europea. Quando manca meno di un mese alle prime elezioni europee indette in Croazia, è bene imparare a conoscere e distinguere questi quattro aggettivi.

Andiamo per ordine. Euroeuforici è il termine usato per indicare i politici e in generale le persone che vedono ed esaltano esclusivamente gli aspetti positivi dell’integrazione europea. Abitualmente danno sostegno incondizionato a tutte le iniziative promosse a Bruxelles, arrivando persino ad accusare di disfattismo i governi nazionali qualora questi osino criticare o peggio ancora opporsi alle manovre targate UE. Il loro auspicio è di veder evolvere l’odierna Unione europea verso i cosiddetti Stati Uniti d’Europa. Vorrebbero anche che l’UE scegliesse una lingua ufficiale (la più gettonata è l’inglese).

Gli antagonisti per antonomasia degli euroeuforici sono i cosiddetti eurofobi. Si tratta di uomini politici e persone in generale che vedono nell’UE la personificazione del male assoluto. Solitamente queste persone criticano qualsiasi iniziativa varata da Bruxelles e dalle sue istituzioni. Sostengono, senza troppi giri di parole, che l’UE è una nuova forma di colonialismo. Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna sono viste come potenze colonizzatrici, mentre agli altri Stati membri spetterebbe il ruolo di colonie o nella migliore delle ipotesi quello di stati vassalli.

Al contrario degli euroeuforici e degli eurofobi che nei confronti dell’UE nutrono sentimenti molto radicali, gli euroscettici e gli europeisti hanno posizioni molto più pacate. I non addetti ai lavori abitualmente confondono gli euroscettici e gli eurofobi e gli euroeuforici con gli europeisti. In realtà la distinzione è netta. Gli europeisti sono favorevoli al rafforzamento delle istituzioni europee. Vorrebbero ad esempio che la Commissione europea ottenesse più poteri o che il rappresentante dell’UE venisse accolto tra i membri permanenti delle Nazioni Unite (attualmente l’UE è “relegata” al banco degli osservatori). D’altra parte non danno sostegno incondizionato a tutte le iniziative promosse dall’UE né antepongono sempre gli interessi comunitari a quelli dei singoli Paesi. Il defunto Tommaso Padoa Schioppa, ministro delle Finanze nonché uno degli artefici della moneta unica, è stato uno degli europeisti italiani più convinti degli ultimi anni.

Gli euroscettici, al contrario degli eurofobi, sono rappresentati al Parlamento europeo: il loro frontman è Nigel Farage. Nelle loro file troviamo persone che apprezzano le principali virtù dell’UE, ossia il fatto di aver garantito per decenni la pace (all’UE nel 2012 è stato conferito il Premio Nobel per la Pace) e un notevole benessere economico ai Paesi membri. Sostengono pertanto l’opportunità di far rimanere l’UE un’associazione di carattere puramente economico e si oppongono con forza all’unificazione politica dell’UE. Gli euroscettici, infatti, non antepongono mai gli interessi dell’UE a quelli delle proprie nazioni d’origine. Paradossalmente, gli analisti spesso riconoscono agli euroscettici e alle loro critiche costruttive grandi meriti per quanto concerne l’evoluzione dell’UE.

Krsto Babić
“la Voce del Popolo” 30 marzo 2013

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.