Studenti sulle tracce della Grande Guerra a Udine assieme all’ANVGD

C’era tanto interesse per i 25 allievi della classe 1^C del Liceo classico “J. Stellini”, accompagnati dalla professoressa Maria Elena Roselli della Rovere, di Storia e Geografia. La scolaresca ha partecipato all’attività di Trekking urbano sui luoghi della Grande Guerra e degli irredentisti, organizzata dall’ANVGD, il 6 novembre 2024 secondo le tappe indicate qui di seguito. Il 9 novembre è stata la volta della classe 1^A, per 18 alunni, seguiti nell’itinerario storico dalla professoressa Elisabetta Gini, di Storia e Geografia. I 21 studenti della classe 1^B, infine, accompagnati dalla professoressa Anna Moscatelli, di Storia e Geografia, oltre che dal professor Pietro Petrilli, docente di Sostegno, hanno effettuato lo stesso percorso il 12 novembre 2024. Gli studenti di tutte le classi, molto motivati e disciplinati, hanno rivolto diverse domande al cicerone.

In piazza Libertà le comitive hanno potuto osservare il set cinematografico per un film su D’Annunzio e l’impresa di Fiume, con le bandiere italiane del tempo e lo stemma dei Savoia in campo bianco. Il film è “Alla festa della rivoluzione”, ispirato al libro di Claudia Salaris intitolato “Alla festa della rivoluzione. Artisti e libertari con D’Annunzio a Fiume”, Bologna, Il Mulino, 2002. Nel cast c’è l’attore Riccardo Scamarcio. Il regista è Arnaldo Catinari, noto per la serie televisiva di “Suburra”.

Il professor Elio Varutti, storico e membro del direttivo dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) di Udine, ha accompagnato le classi tra le vie della città, illustrando e commentando le tracce della storia del Primo conflitto mondiale, incluso il fenomeno dell’irredentismo tra palazzi storici, monumenti e lapidi commemorative.

Proprio dell’irredentismo e dei successivi fatti storici del Novecento si interessa tale associazione, come ha detto in varie occasioni Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine: “Vorrei dire che lo scopo principale della nostra associazione è, principalmente, di diffondere il ricordo dell’esodo giuliano dalmata sottolineando che, per statuto siamo apartitici, inoltre la nostra associazione che, a livello nazionale è sorta nel 1948, ha aiutato i profughi e oggi si occupa, con lo spirito di pace, di ricordare i fatti complessi che accaddero al confine orientale, perché non si può lasciare nell’oblio la sofferenza di così tante persone”.

Si è ripetuta così anche quest’anno la collaborazione del Comitato Provinciale dell’ANVGD di Udine con il Liceo classico “Jacopo Stellini” in occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Nell’ambito del progetto Calendario civile, di cui è referente la professoressa Cinzia Ingallina, docente dello stesso liceo, si è svolta l’originale attività didattica camminando all’aperto.

Come da tradizione il dottor Luca Gervasutti, Dirigente scolastico del liceo, volentieri ha approvato l’iniziativa didattica. Il percorso ha avuto inizio dall’atrio della scuola per l’illustrazione delle lapidi riguardo ai 26 studenti e due insegnanti caduti nel conflitto e riguardo il Comando supremo dell’Armata d’Italia di Raffaele Cadorna, che ebbe sede proprio nel liceo udinese. L’itinerario poi si è dipanato lungo una dozzina di tappe all’interno del centro storico della città. Gli studenti hanno potuto così vedere palazzi, lapidi e monumenti che ricordano le vicende della Grande Guerra nella città di Udine diventata capitale degli avvenimenti bellici dal 1915 al 1917, prima dell’occupazione austro-tedesca.

È dal 2017 che il Comitato provinciale di Udine dell’ANVGD viene coinvolto in interventi didattici educativi per la formazione culturale e civica degli studenti in dimensione europea, coinvolgendo i vari insegnanti che fanno parte della dirigenza dell’organismo associativo.

L’itinerario

1.    Partenza. Liceo classico “J. Stellini”, lapidi dentro la scuola. Sono stati citati Pietro e Nicolò Luxardo, irredentisti di Zara che si schierarono apertamente per l’annessione della Dalmazia all’Italia. Nicolò Luxardo De Franchi si arruolò nella cavalleria italiana.

2.   Il Comando Supremo Militare Italiano era l’organo di vertice delle forze armate italiane, istituito il 24 maggio 1915 con sede dapprima a Villa Volpe a Fagagna (UD) e poi nel Liceo classico “Stellini” di Udine, durante la prima guerra mondiale. Lo Stellini divenne sede del comando nel novembre del 1915, da maggio a novembre era una caserma. Vedi: Archivio del Municipio, per l’allestimento della mostra “Una città dentro la guerra”.

3.         Chiesa di S. Antonio, del 1354, sconsacrata e adibita a magazzino. Palazzo Patriarcato, del 1524, Uffici del Comando supremo, affreschi di Giovanni Battista Tiepolo del 1726.

4.         Palazzo Belgrado, residenza del generale Cadorna per 2 anni e mezzo, affreschi di Giulio Quaglio 1698. Giorgio Conighi, irredentista di Fiume si arruola negli alpini e riceve a Udine un encomio solenne (“Giornale di Udine” del 14 novembre 1915). Deve cambiare cognome in Giorgio Dilenardo, per sfuggire alla forca austriaca. Il fratello Cesare Conighi si arruola nella cavalleria italiana, cambiando nome in Cesare Nelli. La gendarmeria austro-ungarica si mobilita: «nell’ira furibonda che il giovane Cesare Conighi avesse potuto osare l’inosabile – come ha scritto E.R.P. – lo condannarono a morte in contumacia». La Commissione austro-ungarica che condannò a morte Cesare Battisti, ordinò che egli (Cesare Conighi) fosse impiccato in effigie vicino al grande martire del Castello del Buon Consiglio di Trento.

5.         Giardini Ricasoli, recintati e interdetti al pubblico per permettere a Cadorna di passeggiare e raggiungere il Castello senza essere visto o disturbato. Dopo l’unificazione del Friuli con l’Italia nel 1866, a Vittorio Emanuele II fu dedicato un monumento equestre inaugurato il 26 agosto 1883, posto sul terrapieno al centro della piazza Contarena, dove rimase fino al 1947, anno in cui fu trasferito presso i Giardini Ricasoli, non distante dal busto di Giuseppe Mazzini. Il monumento equestre è opera di Luigi Crippa 1838-1895. Il Consiglio Comunale deliberò di acquistare per £ 2.000 la copia del modello di Crippa: la statua venne fusa nella fonderia De Poli tra l’11 e il 30 giugno 1883 con il bronzo di 10 cannoni del peso di 340 Kg ciascuno già appartenuti alla Turchia e acquistati a Londra per un costo di £ 22.000 e inaugurata domenica 26 agosto 1883 nel cuore dell’antica piazza Contarena che da allora e fino al 1947 assunse il nome di Vittorio Emanuele. I contrasti sulla sua collocazione motivati dalle modeste proporzioni della statua in relazione ai fabbricati e ai monumenti che la circondavano, furono alla base della decisione del 1947 di spostarla nel Giardino Ricasoli. Proprio il bozzetto di tale monumento, venduto da Crippa per 3.000 Lire, servì da modello per la realizzazione della gigantesca statua equestre di Vittorio Emanuele II dell’Altare della Patria a Roma, realizzata nel 1902 dallo scultore Enrico Chiaradia, di Caneva di Sacile.

6.         Presso la Tipografia Doretti, via di Prampero. “Mattino. M’illumino d’immenso”. È il 26 gennaio 1917 e il poeta-soldato Giuseppe Ungaretti a Santa Maria la Longa (UD), compone il capolavoro precursore dell’Ermetismo. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888, morto a Milano nel 1970, è uno dei quasi 5 milioni di italiani impegnati nel conflitto mondiale. Interventista per scelta, volontario nel 19º reggimento di fanteria, il poeta aveva già trasformato la sua esperienza in trincea, sul Carso, in poesia: nella raccolta ‘Il porto sepolto’, stampata in 80 copie allo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, il 24 dicembre 1916.

6 bis.   Via Romeo Battistig, irredentista e volontario caduto sul Ponte di Sagrado (GO) nel giugno del 1915 (fuori itinerario).

7.         La Loggia del Lionello, sede del Comune, vide incontri con delegazioni estere, come quella russa, nel 1916. Ingabbiata con travi, contro i bombardamenti. Nicolò Lionello, orafo, progettò la Loggia, costruita da Bartolomeo Costa Sbardilini, più noto come Bartolomeo delle Cisterne (Capodistria, 1400 circa – Trieste, 1480). C’era la statua di re Vittorio Emanuele II in piazza Vittorio, già Contarena e, dal 1945: piazza Libertà.

8.         Ex-bar Dorta Fantini, detto il Trincerone, luogo di incontro di alti ufficiali, Francesco Baracca, Gabriele D’Annunzio, Ugo Oietti, Massimo Bontempelli, Ardengo Soffici. L’edificio faceva da confine tra i due settori in cui i tedeschi e gli austriaci avevano diviso la città per spartirsi il bottino di guerra (si portarono via persino le campane delle chiese).

9.         Piazza G. Matteotti, piazza delle erbe, mercato. Nazario Sauro, nato a Capodistria, all’epoca territorio dell’Impero austro-ungarico, si arruolò durante la Prima guerra mondiale nella Regia Marina italiana raggiungendo il grado di tenente di vascello e fu catturato nel luglio 1916 durante una missione. Condannato da una corte imperiale austriaca per alto tradimento, venne giustiziato a Pola il 10 agosto dello stesso anno e per tale motivo insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Fu tra le figure più importanti dell’irredentismo italiano e massimo rappresentante di quello istriano.

10.       Osteria Alla Ghiacciaia, ritrovo degli irredentisti nella Grande guerra. Spionaggio con piccioni da parte del tenente Arbeno d’Attimis e tenente Max di Montegnacco 1917-1918, portati con idrovolante sulla costa di Porto Nogaro, occupata dagli austriaci.

11.       Piazza Libertà, Tempietto dei Caduti. Milite ignoto. Restaurato da Raimondo D’Aronco 1921 e da altri nel 2008. All’interno è collocata una statua rappresentante la Vittoria, opera dello scultore Aurelio Mistruzzi. L’elegante cancello in ferro battuto è di Alberto Calligaris.

12.       Via Manin (studio fotografico Rovere). Piazzetta Valentinis, Albergo San Marco, nel 1914 era rifugio di fuoriusciti giuliani volontari irredenti. Il grand’ufficiale Carlo Banelli e il comandante Ugo Zilli li aiutavano a cambiare identità, per non essere perseguitati dai gendarmi austriaci. Lapide in ricordo. Giardin grande: parate militari e polvere 1915-1918 (arrivo).

Trekking – Dati tecnici: km. 1,8; passi 4,5 mila ca.; 110 Kcal; posti a sedere: Loggia del Lionello.

Fonte: ANVGD Udine – 12/11/2024

 

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