Grande soddisfazione tra gli organizzatori della prima scuola estiva per docenti dedicata alla storia del confine orientale italiano, vale a dire il Tavolo di lavoro del Ministero dell’Istruzione e le Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, e tra coloro i quali hanno potuto parteciparvi, avendo i requisiti previsti dal bando diffuso a giugno.
La possibilità di riunirsi in presenza e nel rispetto delle restrizioni anti-Covid nella meravigliosa struttura del Vittoriale degli Italiani, la cortese ospitalità di Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione il Vittoriale, e la macchina organizzativa messa in campo dalla Prof.ssa Caterina Spezzano, dirigente del Ministero dell’Istruzione, con il suo staff di collaboratrici hanno contribuito a svolgere nel migliore dei modi l’argomento “Il difficile Novecento del confine orientale. Dal Risorgimento italiano alle prospettive europee”.
Dal 12 al 16 luglio nella suntuosa residenza dannunziana di Gardone Riviera, l’alto profilo dei relatori coinvolti ha fornito informazioni ed arricchimenti culturali ai partecipanti, i quali si sono poi suddivisi in gruppi per realizzare laboratori didattici, i cui frutti sono stati presentati nell’ultima giornata di lavori. Le relazioni sono state trasmesse in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e restano visibili sul canale YouTube CDM del Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata, ma a beneficio di chi non ha potuto seguire la scuola estiva sarà il sito Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola il collettore di tutte le registrazioni, dei powerpoint che sono stati proiettati e degli atti che verranno prossimamente pubblicati.
Lunedì 12 luglio la scuola si è aperta con i saluti istituzionali di Giordano Bruno Guerri (Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani), Giuseppe de Vergottini (Presidente FederEsuli), Davide Bradanini (Console Generale d’Italia a Fiume), Stefano Bruno Galli (Assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia), Giovanni Francesco Malanchini (in rappresentanza del Consiglio Regionale Lombardia) e di Stefano Versari (Capo Dipartimento Ministero dell’Istruzione). Le prime relazioni esposte hanno portato l’attenzione sulla situazione all’interno dell’Impero austro-ungarico nella sua fase finale, poiché è da lì che partono dinamiche, contrapposizioni e nazionalismi che degenereranno nelle catastrofi novecentesche: La presenza italiana nell’Adriatico orientale alle soglie della Grande Guerra è stata la relazione di de Vergottini, Trento e Trieste, due irredentismi quella di Stefano Bruno Galli.
L’indomani la moderatrice Elena Depetroni ha introdotto Gianni Oliva con una relazione che ha oscillato tra riferimenti storiografici e questioni politiche (Foibe tra negazione e rimozione: le ragioni del silenzio) ed Orietta Moscarda con un approfondimento dedicato al consolidarsi della ditattura comunista di Tito in Istria (L’Istria nel dopoguerra: il potere popolare). Il 14 luglio Chiara Vigini ha presentato Raul Pupo, autore di una lezione di metodologia nell’insegnamento di queste complicate vicende (Stagione delle fiamme e stagione delle stragi: un’ipotesi di periodizzazione della violenza politica al confine orientale), ed il documentario facente parte del progetto Video Perle del Ricordo “Altrove. Viaggi di un’anima“, pensato per sopperire alle difficoltà nello svolgimento di incontri nelle scuole a ridosso del Giorno del Ricordo in epoca di pandemia. Donatella Schürzel il 15 luglio ha coordinato i lavori di una sessione che ha visto i contributi di Davide Rossi (Le grandi cesure del Novecento. I Trattati e il Confine Orientale , una lectio magistalis sulle questioni geopolitiche che hanno interessato l’alto Adriatico) e Giuseppe Parlato (d’Annunzio, Fiume, il fascismo, argomento molto stereotipato che è stato rivisto al di fuori dei consueti luoghi comuni).
Caterina Spezzano ha portato a termine questo ampio excursus storico presentando il 16 luglio Marino Micich, autore della relazione Fiume dalla fine della guerra all’ esodo (maggio 1945- febbraio 1947). La ricerca italo-croata sulle vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni e il dignitoso epilogo di Riccardo Gigante al Vittoriale: al di là delle informazioni storiografiche fornite all’uditorio, è stato qui evidente il lavoro svolto dall’associazionismo degli esuli nel riscoprire ed approfondire la propria storia, lavorando negli archivi e sul campo (aspetto su cui si è soffermato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’intervento tenuto in occasione del Giorno del Ricordo 2021).
Lorenzo Salimbeni