ANVGD_cover-post-no-img

Tadic: Serbia in UE ma solo con il Kosovo (Il Piccolo 05 gen)

di MAURO MANZIN

TRIESTE «In Europa sì, ma assieme al Kosovo». Non sono le parole di un ultranazionalista serbo, ma dello stesso presidente della Repubblica, Boris Tadic. In un’intervista televisiva il capo dello Stato ha definito quella del Kosovo «una questione di principio politico». E le stesse parole, valgono, sempre secondo Tadic, anche per l’ingresso nella Nato. Insomma per entrambe le grandi mete diplomatiche raggiunte dalla Serbia nel 2009. Egli ha altesì annunciato che a breve si recherà proprio in Kosovo e nella Metohija per dimostrare così che la Serbia non smetterà di lottare per la sua terra meridionale e per i suoi abitanti.

Ovviamente il presidente ha ribadito che Belgrado non riconoscerà l’indipenenza del Kosovo, anche se su questa strada si sono avviati invece molti Paesi dell’Unione europea che non cambieranno, su questa questione, assolutamente idea. Il capo dello Stato ha però precisato che la mediazione con l’Ue per l’adesione e la questione kosovara devono procedere su due binari diversi. Dunque Tadic ha imparato bene la ”lezione croata” che ha visto Zagabria ferma ai blocchi per il veto della Slovenia causa la questione confinaria tra i due Paesi vicini. Ma, allo stesso tempo, ha ribadito che Belgrado si adopererà per un futuro industriale e imprenditoriale migliore proprio per il Kosovo e per i diritti di tutti i cittadini dell’ex provincia autonoma. Per quanto riguarda l’ingresso della Serbia nell’Ue, Tadic chiede un impegno collettivo di tutti i Paesi europei. La Serbia non ha bisogno di protezione alcuna, ha specificato, ma solamente di un livello di vita migliore per i suoi cittadini.

Un altro punto dolente resta la fin qui mancata cattura del criminale di guerra, generale Ratko Mladic. Tadic ha dichiarato ufficialmente che le autorità sono in grado di catturare Mladic e considera le dimissioni di Rasim Ljajic, coordinatore delle forze messe in campo per arrestare il boia di Srebrenica e Goran Hadzic, come un atto di responsabilità politica. Alla domanda se considera Mladic un criminale di guerra però Tadic non ha voluto rispondere, affermando di non avere il diritto di affermare se uno sia o meno un criminale di guerra. A parte questo però ha sostenuto che Mladic, per il ruolo che ha avuto nella guerra nelll’ex Jugoslavia, deve essere consegnato al Tribunale dell’Aja. Ha ammesso che a Srebrenica è stata commesso un crimine contro l’umanità e si è detto certo che Mladic risponderà di questo.

Ma perché questa un po’ estemporanea uscita del capo dello Stato in termini così precisi e fermi? Se lo sono chiesto molti analisti e la risposta in molti la trovano nelle considerazioni fatte dallo stesso presiente sulla crisi politica che sta attanagliando il Paese. Insomma il presidente ha parlato a nuora perché suocera intenda. «Non c’è alcun bisogno di elezioni anticipate – ha affermato Tadic – perché non risolverebbero nessun problema che sta attanagliando il Paese come la disoccupazione, la mancanza di infrastrutture, un sistema sanitario fallimentare e il bassissimo tenore di vita con paghe da miseria, servirebbero solo a quelli che cercano di assicurarsi una carriera politica». E qui di nuovo il collegamento con l’Ue. La serbia, sostiene Tadic, non potrà uscire da questa crisi senza l’aiuto dell’Unione europea e lungo la strada che conduce a Bruxelles ci sono molte possibilità di ottenere sovvenzioni, programmi in cui investire e liquidità necessaria a scongiurare il collasso del sistema-Serbia.

Infine proprio Belgrado ha presentato alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja una accusa di genocidio contro la Croazia, per presunti episodi avvenuti durante il conflitto dal '91 al '95. Il governo di Belgrado ha fatto questo passo in risposta a una accusa simile di genocidio presentata alla stessa corte dalla Croazia contro la Serbia.

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.