BRINDISI – Presso l'Istituto Commerciale Guglielmo Marconi di Brindisi è stata scoperta una Targa ricordo in memoria del tenente colonnello dei carabinieri, Antonio Varisco, medaglia d'oro al valore civile per la difesa della collettività e delle istituzioni democratiche. Antonio Varisco, di origine zaratina, era stato ucciso dalle Brigate rosse, nel periodo degli "anni di piombo".
La cerimonia di scoprimento della Targa è stata solenne. Si è trattato di una magnifica manifestazione, grazie alla regia della prof.ssa Rosanna Maci, dirigente scolastico dell'Istituto Guglielmo Marconi ed alla partecipazione di alte autorità civili e militari della Puglia, e dello storico Gianni Donno dell'Università del Salento. Nell'ambito della manifestazione si è svolto il convegno "Gli anni di piombo" al quale sono intervenuti il sindaco Menniti, il prefetto Cuttaia ed il comandante regionale dei carabinieri, Aldo Visone, oltre al comandante dei carabinieri di Brindisi e a tanti amici di Varisco, tra cui alcuni "Muli del Tommaseo"
ed alcuni compagni di classe. La presenza alla cerimonia, inoltre, di Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni, ha messo ulteriormente in risalto il valore di questa targa ed il riconoscimento ad uomo leale e fedele servitore delle Istituzioni.
Nel suo intervento il prefetto ha sottolineato il valore dell'iniziativa che, oltre ad onorare la memoria dell'ufficiale dell'Arma ed idealmente di tutte le vittime del terrorismo, costituisce una occasione importante per sensibilizzare i giovani sulla conoscenza dei momenti drammatici che ha attraversato il nostro paese negli anni 70-80. Ciò anche al fine di poter individuare e isolare per tempo quei comportamenti improntati al disprezzo della legalità che sono suscettibili di mettere a rischio l'ordinata convivenza civile.
Lo scoprimento della Targa ricordo è stato indubbiamente un motivo di orgoglio per chi ha conosciuto personalmente Antonio Varisco, per chi ha diviso con lui, come si suol dire, i banchi di scuola a Brindisi.
Sottolineano gli amici che Vari-sco, dai brindisini, e dai Muli del Tommaseo (ovvero dell'istituto frequentato dai giovani esuli giuliano-dalmati e quindi dallo stesso Varisco), era chiamato affettuosamente Tonci. Sono passati più di sessant'anni da allora, dagli anni in cui i giovani dopo il doloroso distacco dalla terra natia, erano approdati a Brindisi: il ricordo però è ancora vivo e questo è indubbianente un fatto importante. L'auspicio di tutti è che la realtà di quegli anni sia compresa anche dai giovani di oggi.
Dino Saffi