Da oggi a Casa Tartini a Pirano la mostra già presentata al Museo regionale di Capodistria, “Giuseppe Tartini tra Pirano, Strugnano e Capodistria”
Giuseppe Tartini in un ritratto da giovane, quando non era ancora il sommo compositore e violinista che sarebbe diventato, uno dei più famosi della sua epoca, fondatore a Padova, dove trascorse gran parte della sua vita, di una scuola musicale che gli valse il titolo di Maestro delle Nazioni, e anche teorico della musica. Un genio multiforme.
A tracciarne il profilo, nell’ambito delle celebrazioni per 330 anni della nascita, avvenuta a Pirano nel 1692, è questa esposizione sugli anni giovanili nella natia Istria frutto della collaborazione del Centro italiano Carlo Combi, già attivo con un articolato progetto sull’età dell’Illuminismo e i suoi protagonisti, con i due musei del territorio, il Regionale di Capodistria e il Museo del mare di Pirano.
Attraverso pannelli esplicativi, cimeli e oggetti d’epoca vengono presentati la famiglia dell’artista – il cui capo Giovanni Antonio, di origini fiorentine, era ‘scrivano dei Sali’ della Serenissima, mentre la moglie Caterina Zangrando apparteneva a un antico casato locale – , la villa a Strugnano ( raffigurata nella Sala delle vedute di Casa Tartini) e le proprietà del padre nell’Umaghese, l’educazione di Giuseppe negli istituti religiosi a Pirano e, più tardi, nel Collegio dei Nobili a Capodistria, l”Atene dell’Istria’.
In occasione dell’inaugurazione della mostra in Casa Tartini abbiamo sentito la cocuratrice Roberta Vincoletto: “Da rilevare l’importanza della congregazione di San Filippo Neri a Pirano, legata alla chiesa di Sant’Antonio Abate – in pieno centro, a pochi passi dalla Casa Tartini – per la formazione e l’istruzione di Giuseppe giovanissimo. È il padre a decidere di inviarlo dai padri filippini, presso i quali imparerà a leggere, a scrivere e far di conto e sarà pronto così per entrare nel Collegio dei Nobili, a Capodistria, che frequenterà dal 1704 al 1708 e dove apprenderà invece i primi rudimenti musicali”
La rassegna è accompagnata da un catalogo, in uscita a giorni. Sarà una pubblicazione “in tre lingue, sloveno, italiano e inglese, come i testi della mostra stessa”. Esposizione che, dopo Pirano, si sposterà in autunno a Lubiana, presso il ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia. “Quindi un’importante tappa finale – conclude Roberta Vincoletta – di questo progetto e di questa iniziativa”.
Ornella Rossetto
Fonte: Radio Capodistria – 06/07/2022
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