Ecco il testo fornitoci dalla Federazione degli Esuli su quanto discusso il 23 aprile scorso in materia di indennizzi dei beni abbandonati.
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Partecipano all’incontro :
– per la Presidenza del Consiglio dei Ministri:
Donato Attubato, Dirigente del Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo
Ernesto Puteri ed altri funzionari del Dipartimento;
– per il Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento:
Marco Antonelli
– per il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro
Bruno Uzzo
– per le Associazioni degli esuli:
Vipsania Andreicich – Guido Brazzoduro – Rachele Denon Poggi – Massimiliano Lacota – Giorgio Ladillo – Silvio Mazzarolli – Nicolò Novacco e Lorenzo Rovis dell’Ass.ne delle Comunità Istriane – Silvio Stefani – Lucio Toth, vice Presidente della Federazione degli esuli – Giorgio Varisco, Segretario Generale della ederazione degli esuli e Renzo de’ Vidovich.
– Il dott. Attubato preside il Gruppo di lavoro;
– Il Segretario Generale della Federazione degli esuli Giorgio Varisco presenta i delegati delle Associazioni presenti;
– Lucio Toth in qualità di vice Presidente della Federazione interviene evidenziando l’alto valore morale, oltre che economico, rappresentato dalla perdita dei beni di proprietà degli esuli lasciati nelle terre natali che sono serviti a pagare i danni di guerra alla Jugoslavia per conto di tutti gli italiani. Invita i rappresentanti del governo a lavorare con impegno per raggiungere finalmente il risultato atteso da tutti gli esuli. Quel risarcimento equo e definitivo di cui da sempre si parla e che gli esuli giuliano dalmati invano aspettano da più di 60 anni.
Sottolinea l’elevato valore morale ed il merito che avrebbe il Governo Prodi realizzando un risultato che nessun altro Governo in precedenza, per oltre sessant’anni, ha avuto la forza ed il coraggio di affrontare.
– A Guido Brazzoduro, per l’equilibrio, la serietà e la profonda conoscenza delle problematiche degli indennizzi, è affidato l’incarico di delineare l’attuale situazione, compito che svolge con appropriata sintesi, puntualità e precisione. Quanto all’equa rivalutazione del valore di beni, per raggiungere quello che le associazioni degli esuli ritengono l’equo indennizzo, ricorda che si tratta di beni immobili e non finanziari e che pertanto la rivalutazione dei valori non possa far riferimento alla rendita, ma alle aliquote di rivalutazione riferite al settore immobiliare. Propone che per tutti i beni sia applicato un unico coefficiente di rivalutazione sulla base dei valori del ’38 eliminando di fatto la sperequazione finora applicata dalla legge, tra beni di piccola e di maggiore consistenza patrimoniale. Fa presente l’opportunità della riapertura dei termini per la presentazione delle domande dato che molti esuli, facendo domanda di restituzione dei beni alla Croazia, non ha creduto opportuno di procedere con l’inoltre delle domande in base alla legge 137. Ricorda infine che l’argomento indennizzi è stato oggetto negli ultimi anni di ripetuti incontri, anche con il Ministero dell’Economia, e che alla fine la Federazione degli esuli aveva stimato che il debito da rimborsare ed il valore su cui discutere con il Governo si aggirasse tra un minimo di tre ad un massimo di quattro milioni e mezzo di euro.
– Vipsania Andreicich ricorda che gli esuli per la gran parte sono di età avanzata e che , se possibile, il problema va risolto nei tempi più solleciti. Evitando il caso di alcuni esuli aventi diritto di ricevere l’acconto sugli indennizzi deliberato con la legge 137, deceduti prima di ricevere l’acconto dell’indennizzo di cui aveva diritto.
– Interviene brevemente e con accenti chiari e decisi Lorenzo Rovis che per brevità consegna una memoria scritta sull’argomento indennizzi ai funzionari della Presidenza del Consiglio redatta ed approvata dall’Associazione delle Comunità Istriane che rappresenta.
– Massimiliano Lacota interviene per evidenziare il ritardo con cui si sta affrontando con serietà l’argomento e chiedendo al Governo di esaminare il problema con la massima urgenza.
– Per la sua specifica preparazione interviene con competenza Silvio Stefani che nega l’opportunità della richiesta della riapertura dei termini per la presentazione delle domande. Solo in tal modo, afferma, si consente al Ministero del Tesoro di effettuare da subito i necessari calcoli per comunicare al Governo ed agli esuli l’ammontare certo del debito da erogare. Chiede pertanto che i calcoli vengano effettuati esclusivamente sulle domande, ca. 11.500, presentate dagli esuli a fronte dell’acconto previsto con la legge 137. Al termine del suo intervento Silvio Stefani consegna ai Funzionari della Presidenza del Consiglio un documento riguardante i conteggi dei coefficienti di rivalutazione redatto dall’Unione degli Istriani.
– Interviene Renzo de’ Vidovich che, pur comprendendo le ragioni di opportunità che consigliano di soprassedere, almeno per il momento, alla richiesta della riapertura dei termini della presentazione delle domande, deve far presente la particolare e diversa situazione patrimoniale riferita agli indennizzi delle proprietà degli Italiani in Dalmazia. Fa presente che i beni ex art. 79 del Trattato di Pace, ovvero i beni di proprietà degli italiani siti fuori dal territorio dello Stato italiano sono stati valutati con coefficienti irrisori equiparandoli a quelli di beni ceduti a qualsiasi titolo in un qualsiasi altro Paese straniero del mondo. Ciò senza in alcun modo considerare che i dalmati sono una popolazione autoctona presente da secoli in quel territorio e che solo sfavorevoli circostanze politiche internazionali hanno impedito ad altre città della Dalmazia di divenire territorio nazionale come lo furono Zara e l’isola di Lagosta. Chiede che senso abbia pagare 100 l’indennizzo di un bene di proprietà italiana a Zara e 10 quello dello stesso proprietario sito solo a qualche chilometro dalla città. E’ una palese ingiustizia che va assolutamente sanata.
De’ Vidovich conclude dichiarando che l’argomento verrà ripresentato con forza nell’opportuna sede politica.
– Per il Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento interviene Mauro Antonelli spiegando la necessità di far riferimento esclusivo alla valutazione alle domande presentate in base alla legge 137 ed escludendo al momento, anche perché i funzionari non ne hanno mandato, ogni altro argomento che spostasse i termini delle problematiche da esaminare e non consentisse di effettuare una valutazione certa del debito.
Viene pertanto definito di procedere escludendo la riapertura dei termini delle domande e l’anomalia delle proprietà dei dalmati italiani in territorio della ex Jugoslavia.
– Per il Ministero dell’Economia interviene Bruno Uzzo, informa i presenti che il 31 maggio prossimo avverrà uno stop alla liquidazione delle pratiche in corso ex lege 137 perché il personale addetto, distaccato da altri Ministeri e dall’INPS, deve rientrare presso gli uffici di provenienza. Questa situazione non consentirà la liquidazione in tempi brevi di ca. mille pratiche ancora pendenti.