«Tavolo di coordinamento» Governo-Esuli:
sul tappeto il riscatto degli alloggi costruiti per i profughi
e gli indennizzi dei «beni abbandonati»
Convocate dal Ministero degli Esteri due prossime riunioni
su restituzioni e salvaguardia dei cimiteri italiani
Esuli a Roma per incontrare il Governo. Si tratta di appuntamenti di carattere lavorativo che dovrebbero portare, si spera in tempi brevi, a toccare con mano i problemi di fondo della realtà dell’esodo e, possibilmente, indicare la strada ad una giusta e veloce soluzione attesa per tanto tempo.
Il 23 aprile a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, due gli incontri: la prima riunione del «tavolo di coordinamento» tra Governo e Federazione delle Associazioni degli Esuli in tema di riscatto degli alloggi costruiti per i profughi giuliano-dalmati e la questione degli indennizzi, ambedue convocati dalla Presidenza del Consiglio lo scorso 13 aprile.
Al primo confronto erano presenti, per l’Esecutivo, i rappresentanti delle amministrazioni interessate e per la Federazione, specialisti della materia indicati dalle associazioni degli Esuli, in grado di fornire un contributo concreto alla definizione e alla risoluzione dei problemi inerenti all’assegnazione di alloggi a titolo agevolato.
Gli esperti della Federazione, infatti, hanno esposto nel dettaglio le questioni connesse al diritto degli Esuli di riscattare al prezzo di maggior favore gli immobili edificati a suo tempo per la categoria. Un diritto di grande rilevanza economica e sociale già applicato in alcune Regioni italiane grazie agli sforzi costanti delle associazioni della Diaspora impegnate in questo senso, che la Federazione delle Associazioni intende far estendere a tutto il territorio nazionale. Dopo un articolato confronto, è stato stabilito di preparare delle relazione dettagliate per individuare insieme le soluzioni concrete da adottare sia sui problemi generali che sui casi particolari di alcune Province, anche in riferimento agli immobili di uso sociale.
Nel primo pomeriggio si è tenuto a Roma, sempre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il secondo incontro previsto per ieri del «tavolo di coordinamento» tra Governo e Federazione delle Associazioni degli Esuli, questa volta in tema di indennizzi per i cosiddetti «beni abbandonati» dai profughi italiani dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia.
All’incontro erano presenti, per l’Esecutivo, i rappresentanti delle amministrazioni interessate, in primo luogo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e per la Federazione, oltre agli specialisti della materia indicati dalle associazioni degli Esuli.
Oggetto della riunione l’adeguamento degli indennizzi per i beni espropriati ai cittadini italiani dall’ex regime jugoslavo al reale valore di quanto perduto, così come richiamato dal documento sui «Nove punti» elaborato dalla Federazione delle Associazioni. Presa visione della situazione attuale, e denunciati i ritardi nel pagamento della 137/2001, si è stabilito di armonizzare le proposte pervenute in materia di equo e definitivo indennizzo, con la rivalutazione dei coefficienti, al fine di creare una comune base di dibattito per l’approvazione finale.
E mentre a Roma ci si confrontava su questioni di massima importanza per il mondo degli Esuli, un’altra notizia trapelava: il Ministero degli Affari Esteri ha preso contatto con il presidente della Federazione Renzo Codarin per convocare a brevissima scadenza due altre importanti riunioni del
«tavolo di coordinamento»: la prima sulle restituzioni, la seconda sulla salvaguardia dei cimiteri italiani in Istria e in Dalmazia.
Anche in questi casi l’Esecutivo accoglie due sollecitazioni della Federazione comprese nei
«Nove punti»: forme sostitutive di compensazione da parte degli Stati sloveno e croato ed esame di tutte le possibilità di restituzione dei beni ancora liberi; congrua rivalutazione al valore reale di mercato per quelli non liberi.
La Federazione chiederà quindi la salvaguardia delle tombe monumentali e civili italiane in Istria, Fiume e Dalmazia, la tutela del diritto degli esuli alla proprietà delle loro tombe in passato oggetto di vendita arbitraria.
E a chiudere questo intreccio di incontri, anche l’annuncio del Ministero dell’Economia che ha contattato la Federazione perché si sta attivando nella soluzione dei problemi riguardanti le pensioni.
Ora – dichiarano alcuni partecipanti ai lavori – si tratta di continuare ad evolvere la situazione.