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Teatro-veicolo di italianità e di altri «valori aggiunti» (Voce del Popolo 13set13)

Dramma Italiano del Teatro nazionale croato “Ivan de Zajc” è pronto per ripartire. La stagione 2013/2014 porta alcune nuove produzioni, mantenendo un’impostazione di fondo scelta negli anni precedenti, che si ispira alla contemporaneità e che porta all’allestimento di spettacoli con elementi musicali, ma soprattutto con argomenti e temi che appartengono all’immaginario collettivo. Il nuovo cartellone riflette qualità e ricchezza di contenuti. Il sipario si alza il 17 ottobre 2013 prossimo, con “Notti romane”, che andrà in scena alla Filodrammatica. A presentarci l’offerta del DI è la direttrice della compagnia di prosa italiana, Laura Marchig.

Quali sono, dunque, gli spettacoli che il pubblico avrà modo di seguire nell’annata 2013/2014?

“Il DI debutterà con ‘Notti Romane’, lavoro teatrale pluripremiato del commediografo italoamericano Franco D’Alessandro. Seguiranno ‘Kafka Project’ – progetto d’autore di Karina Holla, che ha debuttato alle Notti Estive Fiumane e al Mittelfest di Cividale –, la commedia per ragazzi e adulti “Il Barone rampante”, di Italo Calvino, che per l’occasione sarà diretta da Paola Galassi e, infine, il viaggio musicale ‘Danubio’, di Claudio Magris, adattato da Igor Pison, che ne cura pure la regia”.

“Notti romane” sarà proposto anche nell’ambito della Settimana della Cultura e Lingua Italiana nel Mondo.

“È vero. L’allestimento del lavoro teatrale di Franco D’Alessandro, per noi diretto da Edvin Liverić, nasce da una precisa richiesta del Consolato generale d’Italia a Fiume, con la volontà di inserire un nostro evento teatrale tra i contenuti della XIII Settimana della Cultura e Lingua Italiana nel Mondo. Protagonisti di questa fortunata pièce, che si occupa di temi universali quali l’amore e l’arte visti attraverso il prisma del mondo del teatro e del cinema, sono due artisti che hanno segnato la storia del teatro e del cinema del XX secolo. Vale a dire Anna Magnani e Tennessee Williams. Il testo è basato sull’intenso epistolario intercorso fra questi due artisti che sono stati legati da una lunga e profonda amicizia e da una particolare intesa professionale. Franco D’Alessandro ha attinto da testi di commedie e copioni cinematografici, lavorandoci intensamente per ben due anni. Williams scrisse tre commedie per la Magnani, tra cui la ‘Rosa tatuata’, con cui vinse il premio Oscar come miglior attrice nel 1956. La regia è stata affidata a Edvin Liverić, mentre nel ruolo di Anna Magnani e Tennessee Williams vedremo rispettivamente Elvia Nacinovich e Mirko Soldano”.
“A novembre, invece, riprenderemo ‘Kafka project’, con Karina Holla che torna per adattare lo spettacolo alla Grande Scena dello ‘Zajc’. Sia a Fiume sia a Cormons, dove è stato rappresentato nel corso del Mittelfest di Cividale, lo spettacolo ha riscontrato un grande successo di pubblico”.

Qual è il filo rosso che fa da collante di questa stagione?

“Il tema di quest’anno è l’adattamento di testi di prosa. Ecco perché era inevitabile il confronto con uno dei più grandi autori italiani, Italo Calvino, e il suo ‘Barone rampante’, tra l’altro letteratura d’obbligo nelle scuole elementari. Il lavoro, che vedremo appena nel febbraio del prossimo anno, è un romanzo allegorico e la nostra riduzione teatrale cercherà di suscitare l’interesse di un pubblico eterogeneo, composto sia da giovanissimi, sia da adulti. Un testo, quindi, che nonostante l’impostazione per il mondo dei ragazzi è molto attuale. Possiede, infatti, precise connotazioni e prese di posizione sulla società e il rapporto dell’individuo all’interno della stessa. L’adattamento sarà curato dalla regista italiana Paola Galassi, nota al pubblico fiumano per avere curato la regia di ‘Somewhere City’. Il protagonista è un ragazzo che sale su un albero e, di albero in albero, viaggia per giorni e giorni e non torna più giù, rifiutandosi di scendere a terra e passando sugli alberi tutta la vita. Un personaggio che rifiuta di camminare per terra come gli altri, dedito al bene del prossimo e che vuole partecipare a ogni aspetto della vita attiva”.

Oltre a Calvino il cartellone del DI ha in serbo la riduzione dell’opera di un altro grande scrittore italiano: “Danubio” di Claudio Magris.

“‘Danubio’ è probabilmente il libro che rappresenta maggiormente uno scrittore qual è Claudio Magris, intellettuale raffinato, saggista dall’intelligenza lucida eppure emotiva, una delle maggiori figure della cultura italiana, ma soprattutto mitteleuropea, di questi ultimi decenni. Volendo semplificare, potremmo definire il libro di Magris come il resoconto di un viaggio compiuto dal narratore, assieme a un gruppetto di amici, dalla sorgente alla foce del Danubio, attraverso quel mondo della Mitteleuropa alla cui esplorazione lo scrittore triestino si è dedicato fin dalla prima giovinezza”.
“Nostra intenzione è quella di portare lo spettatore, servendoci comunque di un linguaggio consono al mondo teatrale, a compiere un itinerario ideale, geografico, ma anche storico e temporale, attraverso realtà complesse, legate l’una all’altra, per molti versi contaminate, attraversate dal Danubio e che contribuiscono a formare quella fetta d’Europa dai contorni piuttosto indefiniti, chiamata Mitteleuropa. Per noi questa sarà anche un’occasione per riflettere in modo ancora più approfondito, rispetto a quello che abbiamo fatto finora, sulle nostre radici e sulla realtà presente, su un mondo di cui sentiamo di fare parte, ma che ci sembra a volte volerci sommergere con la sua irruenza, con la furia di una piena, di un fiume che scorre impetuoso lasciando dietro di sé fango e desolazione. A dirigere il lavoro, che vedrà un largo utilizzo di musiche e canti, sarà Igor Pison, cresciuto fra due culture: quella slovena e quella italiana. Scrive in entrambe le lingue e ha lavorato come autore presso la Rai di Trieste, ma anche come attore e regista nei teatri stabili della città. Ora vive in Germania, dove ha concluso gli studi di regia. Per la realizzazione dello spettacolo ovviamente si consulterà lo stesso Magris”.

Quanto hanno influito sulla stesura del programma la raccomandazione espressa dal Comitato di Coordinamento per le attività in favore della minoranza italiana in Croazia e Slovenia? C’èra l’indicazione precisa a calibrare il repertorio del DI esclusivamente su opere di autori italiani.

“Tale raccomandazione non ha influito sul programma di quest’anno per il semplice fatto che la sua stesura è stata portata a termine prima che ci pervenisse. Ritengo che sia una raccomandazione scorretta, perché non fa che limitare le attività del DI, confinandolo a un mero teatro di minoranza. Spero sinceramente che si desista da quest’idea. Per il semplice fatto che la Compagnia di prosa di Fiume è uno strumento di italianità da sessant’anni a questa parte. Spero di poter lavorare con più serenità per quanto riguarda le scelte artistiche”.

Simone Cristicchi e Jan Bernas hanno espresso il desiderio di portare “Magazzino 18”, che racconta l’esodo e le drammatiche vicende degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, anche nel territori della nostra realtà comunitaria.

“Sono stata contattata da uno degli autori, Jan Bernas. Devo dire che il desiderio di ospitare il loro spettacolo è molto grande. L’idea è di portarlo non solo a Fiume, ma anche nelle varie località dell’Istria. Al momento però stiamo ancora verificando le date e la disponibilità, come anche il tipo di organizzazione logistica e finanziaria che una pièce del genere richiederebbe. Stiamo parlando comunque di appuntamenti che entrerebbero nella programmazione del prossimo anno”.

(“la Voce del Popolo” 13 settembre 2013)

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