Il progetto didattico “Giorno del Ricordo 2023 Una storia ancora da Raccontare”, organizzato dal Quartiere 3 – Firenze insieme al Comitato provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha avuto inizio il 9 gennaio con alcuni interventi in classe ed il 10 Febbraio i ragazzi hanno esposto i loro lavori in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo presso la Biblioteca del Galluzzo.
I partecipanti hanno assistito successivamente alla celebrazione solenne in Palazzo Vecchio del Giorno del Ricordo, il 13 febbraio, e il 9 marzo all’evento in memoria di Sergio Sablich.
Il progetto si è concluso con la restituzione dei lavori e la consegna della “targa” all’associazione ANVGD per la presentazione e la realizzazione del progetto in data 8 giugno. All’incontro conclusivo hanno partecipato in rappresentanza del comitato ANVGD di Firenze l’esule di II generazione, associata Lucia Gasparini e le sue figlie Giorgia, Ginevra e Giulia Larucci, essendo invece la Presidente provinciale professoressa Daniela Velli purtroppo impegnata con gli scrutini a scuola.
«Come Quartiere 3 ci è sembrato naturale proporre fin dall’inizio di questa consiliatura – ha dichiarato Francesco Degl’Innocenti, Presidente della Commissione Politiche Culturali ed Educative Q3 Firenze – grazie anche alle proposte del consigliere Cabrele, di fare iniziative legate al Giorno del Ricordo perché di fatto siamo un Quartiere che anche nei propri riferimenti geografici richiama le terre dell’esodo: fin dagli anni Sessanta alcune strade di Sorgane ricordano i fiumi teatro della Prima Guerra Mondiale e poi dagli anni Novanta questo legame ha richiamato esplicitamente i territori del confine orientale con l’intitolazione di due piazze (piazza Istria e piazza Carso) e si è poi arricchito pochi anni fa con l’intitolazione del giardino di via Isonzo a Norma Cossetto, in una cerimonia che ha visto coinvolta l’ANVGD di Firenze. È stata quindi una logica conseguenza che proprio al nostro Quartiere, la cui sede si affaccia di fatto su piazza Istria, spettasse il compito, più che ad altri Quartieri, di commemorare le vicende travagliate dei nostri territori orientali. Non è quindi solo un voler ricordare un evento già importante di per sé per la storia italiana ma è una decisa scelta che abbiamo fatto alla luce proprio delle caratteristiche del nostro territorio»