LETTERE AL GIORNALE
Leggo che il decreto di ristrutturazione delle Aziende per i servizi sanitari (Ass) della nostra regione, ha ridenominato quella n. 1 Triestina in Giuliano Isontina a seguito del suo accorpamento con la n. 2 Goriziana.
Ancora una volta si è ignorato che l’aggettivo giuliano è già inclusivo del Goriziano, essendo che la Venezia Giulia è nata nel 1923 comprendendo in essa le province di Trieste, Pola e Gorizia, cui successivamente si aggiunsero Fiume e Zara assumendo il nome di Venezia Giulia e Dalmazia.
Per coloro che lo ignorano giova ricordare che il glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907), docente all’Accademia scientifico-letteraria di Milano, aveva suggerito di denominare Venezia tutta l’area popolata da genti venete situata al nord-est della penisola, suddividendola in Tridentina, Euganea e Giulia. L’auspicio dello scienziato goriziano si realizzò soltanto alla conclusione vittoriosa della guerra del 1915-’18, quando il governo italiano, nell’occasione dell’annessione al regno delle nuove province, adottò proprio la nomenclatura proposta dall’Ascoli.
Ma tutto fu rimesso in discussione alla conclusione della Seconda guerra mondiale a seguito della sconfitta del 1945, quando la Venezia Tridentina divenne Trentino Alto Adige, la Venezia euganea riprese lo storico nome di Veneto, il Trattato di Parigi del 1947 ci strappò quasi per intero la Venezia Giulia, attribuendola alla Jugoslavia e al mai costituito Territorio libero di Trieste.
Fortunatamente il trattato mantenne la sovranità italiana sulla Bisiacaria (Monfalconese), e sull’isola di Grado (già appartenenti alla provincia di Trieste) nonché sulla città di Gorizia che, congiuntamente all’agro cormonese-gradiscano (unici lembi della Venezia Giulia rimasti alla patria), consentirono la ricostituzione della provincia di Gorizia.
Fatto questo che giustificò (risolto nel 1954 il problema di Trieste), l’istituzione della regione autonoma Friuli Venezia Giulia previa inclusione della provincia di Udine e quella di Pordenone, così come era stato previsto nel 1947 dalla Costituzione della Repubblica. Ma essendo stata l’area su cui sorgono le Alpi Giulie (allora provincia di Gorizia) assegnata, a eccezione di poche frange, alla Jugoslavia prima e alla Slovenia poi, il toponimo Venezia Giulia non avrebbe più, a rigore, alcuna relazione con Gorizia e tantomeno con Trieste, che mai comprese nel proprio territorio provinciale le Alpi Giulie.
Soltanto ragioni storiche e sentimentali possono perciò giustificare oggi l’uso del toponimo Venezia Giulia riferito al suo territorio rimasto italiano, ma di questa fortunata circostanza se ne fece un pessimo uso: infatti sempre più frequentemente si tende a escludere Gorizia (che sarebbe invece l’unica ad averne titolo!) dall’area giuliana, restringendo erroneamente tale appellativo alla sola provincia di Trieste.
È pertanto auspicabile che non si tolga a Gorizia l’onore di essere la matrice della Venezia Giulia, che deve continuare a includere entrambe le province e che pertanto la Ass di pertinenza venga denominata semplicemente Giuliana.
Giorgio Candot
su “Il Piccolo” del 3 agosto 2012
(courtesy MLH)