Un cartello, una targa – con il marchio della Regione autonoma – con su scritta la storia dell’eccidio. Questa la domanda avanzata dal nostro giornale in occasione del 25 aprile. Una richiesta che mira a superare per sempre la diaspora scaturita dall’eccidio di Porzus, che ha imbarbarito i rapporti politici, lasciando il Fvg dentro la melma di una guerra fredda che soltanto qui non è mai completamente cessata. La Regione ha risposto. Lo ha fatto con l’assessore alla Cultura, Gianni Torrenti, e con la presidente, Debora Serracchiani. Il primo ha promesso che quel cartello se non sarà pronto per l’8 settembre, sarà sicuramente visibile per la prossima commemorazione di Porzus del febbraio 2016. La governatrice si è affidata a una lunga disamina. «Le parole più chiare e inequivocabili – dice – le ha pronunciate il presidente Napolitano, quando nel 2012 ha detto che la strage di Porzus “resta tra le più pesanti ombre che siano gravate sulla gloriosa epopea della Resistenza”.
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