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Tra Aquileia e Istria sulle orme dei Cristiani (Il Piccolo 06 ago)

La produzione storiografica di Giuseppe Cuscito, direttore del Dipartimento di Scienze geografiche e storiche dell’Ateneo triestino e docente di Archeologia cristiana, prende le mosse dallo studio del ricco e composito ambiente culturale di Aquileia e dell’Alto Adriatico, non tralasciando l’area padana, quella zona denominata nel complesso ”Venetia et Histria”, un ambiente culturale omogeneo, vero e proprio laboratorio di nuovi culti, idee, costumi, di cui Aquileia, appunto, fu capitale politica e amministrativa, emporio prospero e trafficato.

In oltre quarant’anni di attività di ricerca, Cuscito ha focalizzato il suo sguardo di studioso in particolare attorno al fenomeno della cristianizzazione e delle conseguenti modifiche del territorio, indagando con metodo interdisciplinare e con ricorso ai materiali epigrafici e archeologici, quali pitture murali, oggetti di uso comune, laterizi, sepolcri, anfore, vasellame e altri oggetti antichi.

Dagli studi più recenti, aggiornati alla luce dei nuovi dati di scavi e dei progressi della ricerca, è uscito ”Signaculum fidei. L’ambiente cristiano delle origini nell’Alto Adriatico: aspetti e problemi” (Editreg, pagg. 458, euro 40,00). Pur non essendo un volume divulgativo, il saggio costituisce un affascinante quanto illuminante percorso alla scoperta della metropoli ecclesiastica di Aquileia. Indirizzato a studiosi e lettori appassionati di archeologia, vista la dovizia di dettagli e di argomentazioni scientifiche proposte, il libro include alcuni capitoli – per esempio, le pagine dedicate al culto dei martiri Canziani, Proto e Crisogono e quelle sulla basilica martiriale di via Madonna del mare a Trieste – che, vista la natura dei temi trattati, potrebbero colpire anche la curiosità dei non addetti ai lavori.

Monica Baulino

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