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Traffico sloveno: sanzioni solo per italiani (Il Piccolo 29 dic)

LETTERE

È di questi giorni la pubblicazione di due articoli che raccontano le disavventure di cittadini triestini nelle vicina Slovenia. In entrambi i casi emerge l’estrema rigidità della polizia locale nei nostri confronti. Prendersela con un anziano che va a fare benzina nel loro Paese e sanzionarlo a pochi metri dal confine territoriale con 250 euro per aver dimenticato la carta di identità, è sicuramente rispettoso della Legge ma probabilmente esagerato. Multare e prelevare con il carro attrezzi l’unica auto italiana, forse in divieto di sosta a Lubiana, è quantomeno sospetto. Capisco che da quelle parti le regole sembrano essere molto rigide rispetto a quelle del nostro Paese, tuttavia rimane il dubbio che spesso lo siano esclusivamente per la nostra gente.

Da noi invece capita esattamente il contrario. Subiamo in silenzio l’obbligo della vignetta stradale a pochi metri dal confine mentre loro viaggiano gratis fino a Monfalcone, pretendiamo giustamente che i nostri concittadini provvedano al controllo dei gas di scarico delle auto mentre loro possono transitare tranquillamente sulle nostre strade in qualsiasi condizione. Durante la stagione invernale ci obbligano a tenere le catene a bordo. Dobbiamo sempre avere in auto la cassetta del pronto soccorso per evitare sanzioni sicuramente non lievi. Quando andiamo in Slovenia dobbiamo stare attenti a parcheggiare in posti diversi da quelli a pagamento vista l’alta probabilità di trovare la nostra auto nel deposito comunale o bloccata dalle ganasce. E noi sempre zitti.

Ecco perché la Lega Nord è intervenuta in Consiglio comunale con alcune proposte mirate ad equilibrare tali assurde differenze. L’obiettivo è duplice, far rispettare anche agli stranieri le regole che valgono per la nostra gente, far capire alla politica ed alla polizia slovena che le regole devono essere rispettate da tutti e le sanzioni non devono riguardare solo gli italiani. E poi ci vuole il buon senso. Quel buon senso che a volte può essere raggiunto anche grazie al reciproco rispetto delle regole. Ecco perché ho proposto l’acquisto delle ganasce per la polizia locale triestina.

Se a Trieste si dovesse iniziare regolarmente a bloccare le auto slovene in divieto di sosta anziché vederle ripartire senza la possibilità di regolarizzare le violazioni al codice della strada, forse si potrebbe ottenere un discreto risultato. Incassare i proventi di tali sanzioni anche per rispetto dei triestini che pagano regolarmente le contravvenzioni ed indurre ad una giusta riflessione la polizia slovena nei confronti degli automobilisti italiani oltre confine. Tirare troppo la corda può portare anche a conseguenze impreviste.

Maurizio Ferrara

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