Alla Comunità degli Italiani di Pola, in occasione della visita del presidente della Camera dei deputati del Parlamento italiano, Gianfranco Fini, alla Comunità Nazionale Italiana il piacere e la soddisfazione per la riuscita di un incontro che in molti hanno definito storico non sono mancati. A sottolinearlo nei loro interventi sono stati, nel suo indirizzo di saluto, il presidente della Comunità degli Italiani di Pola, Fabrizio Radin, e nei loro interventi i presidenti dell’Unione Italiana, Furio Radin, e della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio Tremul. Di seguito proponiamo integralmente il discorso pronunciato a Pola, martedì, 21 settembre da Maurizio Tremul.
”Gentile Signor Presidente della Camera dei deputati, On. Gianfranco Fini, signor Ambasciatore, signor Console generale, onorevoli deputati, signor sindaco, autorità, gentili ospiti, signore e signori, cari connazionali e amici.
È per noi un grande onore e un immenso piacere poterla avere graditissimo e atteso ospite signor presidente della Camera, e la preghiamo di estendere questi nostri sentimenti di gioia a tutto il Parlamento.
CONVIVENZA Noi, Italiani autoctoni dell’Istria, di Fiume, del Quarnero, della Dalmazia e della Slavonia, siamo sinceramente riconoscenti alla Nazione Madre per il sostegno porto alla nostra azione in favore del mantenimento dell’identità, della lingua e della cultura italiana, che hanno forgiato questa nostra Patria. Qui abbiamo pazientemente costruito nuovi rapporti di civile convivenza, nonostante le lacerazioni profonde del ‘900 originate dallo scontro di nazionalismi e totalitarismi contrapposti che hanno rischiato di mutare alla radice la fisionomia di una terra plurale da sempre.
Il Concerto del 13 luglio 2010 a Trieste, alla presenza dei Capi di Stato di Italia, Croazia e Slovenia, deve essere solo l’inizio di un percorso di pacificazione e di condanna di tutte le violenze dei regimi dittatoriali e delle ideologie liberticide: nazismo, fascismo, comunismo. Un giorno di pace e giustizia, di solidarietà e coesistenza, di reciproco rispetto e riconoscimento, all’insegna dei principi fondanti della nuova Europa libera e democratica.
RICONCILIAZIONE È in questa prospettiva che il Giorno del Ricordo deve essere un’occasione di unità e di raccoglimento, di meditazione sui torti compiuti e subiti, delle sofferenze proprie e altrui, di perdono e riconciliazione, di impegno affinché mai più simili orrori abbiano a ripetersi. L’inizio di una nuova stagione di ritrovata fraternità anche fra gli Italiani di queste martoriate contrade, non più NOI e VOI ma NOI e NOI, perché su quelle ferite possa rinascere il sogno.
ATTACCAMENTO ALLE ORIGINI Onorevole signor presidente, siamo consapevoli del determinante contributo dell’Italia, della portata degli Accordi internazionali, dei positivi effetti dei diritti minoritari che ci siamo conquistati, ma la presenza della lingua e della cultura italiana qui oggi è viva in virtù essenzialmente dei rimasti, del fiero attaccamento alle nostre origini, dell’operosità e della tenacia per il mantenimento e lo sviluppo della nostra identità, dell’orgoglio di essere italiani, delle molteplici iniziative che abbiamo saputo avviare, della creatività e della fantasia per la costruzione di una miglior vita. Per intraprendere la strada dell’esodo ci voleva coraggio, ma altrettanto era necessario per rimanere. Per essere italiani bisognava andarsene. Ma anche restando siamo rimasti italiani.
Alla Nazione Madre rinnoviamo la richiesta della Legge d’interesse permanente che sostenga e promuova, in maniera organica e continuativa, la più vasta e complessa attività della CNI quale questione d’interesse nazionale strategico dell’Italia, ne accrediti l’autonomia e la soggettività, valorizzi il ruolo e la funzione dell’Unione Italiana quale libera organizzazione rappresentativa unitaria e democratica degli Italiani dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia. L’implementazione del rapporto istituzionale verso la CNI non potrà non tenere conto dei profondi cambiamenti avvenuti in quest’area con l’ingresso a pieno titolo della Slovenia nell’Unione europea e quello prossimo della Croazia: potrà allora dischiudersi con maggiore immediatezza, organicità e intensità.
RISORSA STRAORDINARIA Siamo profondamente convinti sia necessario investire sulla CNI e sugli esuli, nella logica di sviluppo e di crescita quale volano per il nuovo rinascimento della cultura e della lingua italiana nell’Alto Adriatico. Anche la nostra collaborazione andrà rafforzata con l’avvio del Coordinamento comune tra l’Unione Italiana e la Federazione degli Esuli. Perché la CNI rappresenta una straordinaria risorsa per l’Italia, la Croazia e la Slovenia, per il consolidamento e lo sviluppo di proficui rapporti multilaterali, la cooperazione interregionale e transfrontaliera. La CNI può essere parte attiva di questo processo virtuoso. Con intelligenza e umiltà, fede e amore, speranza e impegno per un nuovo Umanesimo. Grazie”.