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Trieste: Ater vende 670 alloggi (Il Piccolo 01 apr)

TRIESTE Sono 1294 gli alloggi, di proprietà dell’Ater, che necessitano di ristrutturazione. Si tratta della quasi totalità del patrimonio di case popolari sfitte – che, dati 2008, si aggira sui 1630 alloggi – ed proprio da questi stabili che partirà la procedura di vendita, su modello tracciato dal governo nazionale. «L’interesse a vendere parte del patrimonio c’è – conferma l’assessore Vanni Lenna – ma naturalmente non è un’operazione che si può realizzare in breve tempo. La prima cosa da fare è verificare le condizioni degli immobili e valutare cosa sia opportuno alienare».

IMMOBILI SFITTI La maggior concentrazione di alloggi sfitti si trova a Trieste dove le abitazioni inutilizzate per necessità di ristrutturazione sono 670 su 699. Segue Udine con 424 residenze, di cui poco più della metà (224) da ristrutturare, e Gorizia: 298 case, su 363 inutilizzate, hanno bisogno di interventi di riqualificazione. Numeri più contenuti a Pordenone – 92 abitazioni su 106 case vuote hanno bisogno di interventi edilizi – e in alto Friuli (solo una decina su un totale di 38 case non abitate).

IL PIANO CASA Il nuovo piano casa della regione si pone l’obiettivo di rivisitare il patrimonio Ater attraverso l’alienazione di alcuni alloggi o l’acquisto di appartamenti invenduti. «Se questo è l’obiettivo – spiega l’assessore Lenna – i tempi non saranno brevi. Dobbiamo prima di tutto individuare quali sono gli edifici in cui gli interventi di ristrutturazione sono tali da non risultare convenienti al pubblico. In quel caso può, invece, essere conveniente vendere a prezzi molto bassi e poi l’acquirente provvede a riqualificare». Non si tratta solo di edifici “malandati”, in alcuni casi si tratta di patrimonio immobiliare che – per metratura e nuove esigenze abitative – è difficilmente adattabile alle richieste dei cittadini. Nel nuovo piano, oltre a Regione e Ater, saranno coinvolti banche, fondazioni, Comuni, imprese, casse depositi e prestiti e Cddpp (Cassa depositi e prestiti S.p.A., ente pubblico finanziario controllato al 70% del capitale sociale dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e al 30% da diverse fondazioni, soprattutto bancarie).

I COSTI La vendita degli alloggi sarà commisurata alla rata dell’affitto e non dell’immobile. Questo per far sì che il mutuo non gravi sul bilancio delle famiglie e per non creare squilibrio sociale. Quanto potrà costare una casa? «Cifre al momento non ne possiamo fare proprio perché va prima stimato il patrimonio e bisogna capire la procedura. Nel caso in cui le spese di ristrutturazione siano ingenti è chiaro che ci conviene vendere anche per cifre molto basse. Se invece la riqualificazione è sostenibile – aggiunge l’assessore – conviene alle Ater recuperare gli immobili e poi eventualmente vendere».

LA DISMISSIONE Il 15 aprile l’assessore incontrerà le Ater e in quell’occasione sarà formalizzata la richiesta di predisporre dei piani di alienazione del patrimonio. Piani che dovranno essere particolareggiati per ogni Ater per tener conto delle diverse peculiarità. A Trieste, ad esempio, è molto richiesto il contratto d’affitto; al contrario nell’area friulana si tende a pensare alla casa come ad un bene proprio e pertanto l’ipotesi del riscatto dell’alloggio potrebbe essere preferita. Il nuovo piano, infine, potrebbe partire cercando di regolare le situazioni di condomini promiscui, ovvero stabili in cui solo alcuni appartamenti sono di proprietà dell’Ater.

Martina Milia

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