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Trieste capitale italiana del consumo (Il Piccolo 30 dic)

di MADDALENA REBECCA

I consumi medi delle famiglie triestine? Sensibilmente superiori alla media nazionale e ben più alti anche rispetto a quelli registrati nel resto della regione. Lo rivela l’analisi effettuata dal Centro Studi Sintesi di Mestre sulla base dei dati Istat confluiti nel ”cervello” di Prometeia Calcolo (una delle maggiori società italiane di consulenza e ricerca economica e finanziaria ndr). Un’analisi che, oltre a fotografare il passato prendendo in esame l’andamento degli ultimi 15 anni, formula anche proiezioni all’insegna dell’ottimismo per il futuro. La consolidata propensione al consumo dei triestini, prevedono gli esperti di statistica, aiuterà infatti l’economia cittadina a rimettersi in piedi più rapidamente rispetto a quanto avverrà in altre realtà italiane: la ripresa annunciata per il 2010 e ancor più per il 2011, dicono modelli matematici, a Trieste sarà cioè più marcata che nel resto della regione e del Paese.

CONSUMI PER FAMIGLIA Il primato della nostra città nella classifica relativa ai consumi emerge soprattutto esaminando i dati relativi alla spesa reale (cioè depurata dall’inflazione) pro capite. Nel 2009, l’annus horribilis dell’economia mondiale, le famiglie presenti a Trieste – sia quelle residenti sia quelle che si trovavano in città per motivi di turismo o lavoro -, hanno ”bruciato” per voci come l’alimentazione, i trasporti e l’abbigliamento, poco più di 16 mila euro ciascuna. Molto più che a Pordenone (fanalino di coda nella classifica del Friuli Venezia Giulia con 11.426 euro), a Udine (13.760) e un po’ più che a Gorizia (14.735). Ancora più marcata poi la differenza rispetto alla media regionale, ferma a quota 13.707, e a quella nazionale, di poco inferiore ai 12.500 euro.

SERIE STORICA La fotografia scattata a fine 2009 è del tutto in linea con quanto registrato negli anni precedenti. Nel 2008, quindi prima della flessione negativa globale, a Trieste le famiglie avevano infatti speso in media 16.251 euro contro i 14.057 della media regionale e i 12.793 di quella nazionale. Nel 2000 invece si era sfiorata quota 15200, valore record in Friuli Venezia Giulia (la media era quella volta di 13958 euro), e nettamente superiore al dato nazionale (12908 euro). Il primato dei consumi per famiglia in regione, però, non è sempre appartenuto a Trieste. Dal ’95 al ’98, infatti, lo scettro era saldamente nelle mani dei goriziani. Il ”sorpasso” è avvenuto solo l’anno successivo, per poi riconfermarsi puntuale fino ad oggi.

EFFETTO CRISI È stato anche grazie alla consistente propensione al consumo che, da noi, la contrazione registrata a seguito della crisi è stata meno significativa che altrove. Tra 2008 e 2009 la spesa pro capite delle famiglie è calata dell’1,5% a fronte del 3,5% di Pordenone, del -2,4% di Udine e del -2,5% di Gorizia. Variazione, quest’ultima, uguale alla media regionale, mentre a livello nazionale la contrazione è stata del 2,4%.

PROIEZIONI E come nel 2009 a Trieste i consumi sono calati meno che in altre parti d’ Italia, il prossimo anno nella nostra città ripartiranno in maniera più decisa o, se si vuol essere prudenti, meno lenta. I modelli previsionali di Prometeia Calcolo analizzati da Sintesi – che ”incrociano” variabili in grado di incidere sulla spesa pro capite, come l’andamento del Pil e la propensione al consumo, vale a dire quanta parte del reddito disponibile viene destinata agli acquisti -, in questo senso promettono bene. Le proiezioni annunciano infatti per il 2010 una crescita dei consumi dello 0,4% rispetto all’anno che sta per concludersi. Un piccolo passo in avanti, dunque, ma particolarmente significativo se si pensa che quella triestina è l’unica variazione percentuale con il segno + tra quelle prese in esame. A Pordenone è prevista una flessione negativa del 1,1%, per Gorizia si parla di -0,3% e per Udine di -0,2%, dato in linea con la media nazionale. E non finisce qui. Quelle triestine si annunciano infatti tra le migliori prestazioni italiane anche per il 2011: in quel caso la ripresa dei consumi, sempre secondo i modelli statistici, dovrebbe arrivare nella nostra città a quota +0,9%, contro il timido + 0,2% della media regionale e il +0,4% a livello nazionale.

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