Una chiusura solenne per la seconda edizione della «Bancarella – Salone del libro dell'Adriatico orientale» ospitata nel Salone degli Incanti. Dopo l’incontro mattutino con lo stilista Ottavio Missoni, ieri sera il concerto finale diretto da Fabio Nossal si è aperto con l'Inno italiano e il tricolore è stato proiettato sulla facciata della Pescheria con gli interventi di luce realizzati da Marianna Accerboni. Durante la cerimonia conclusiva il Sindaco Roberto Dipiazza ha sottolineato il livello e la qualità di un evento che «contribuisce a fare di Trieste la capitale naturale di quest'area e dell'Esodo nella testimonianza dei suoi drammi». Un esperimento riuscito quindi «la Bancarella 2007», con una buona affluenza di pubblico e un ampio programma che ha posto al centro dell'attenzione l'importanza dell'incontro e della collaborazione tra realtà diverse. Cinque giorni che hanno visto confrontarsi editori, università, centri culturali, istituti storici, autori e artisti su un argomento comune: la cultura dell'Alto Adriatico. Nuove e vecchie generazioni si sono misurate per cercare di costruire rapporti e sinergie, nell'intento di tramandare una cultura e una memoria storica che unisce i popoli dell'Adriatico. Ma anche uno spazio per le librerie triestine e per gli editori, che al Salone del libro hanno esposto migliaia di titoli, una vetrina che ha dato la possibilità al pubblico di conoscere parte della sterminata produzione sul tema della manifestazione.
Un'edizione, quella di quest'anno, che ha voluto puntare anche su diverse forme d'arte: dalla pittura, alla scultura, dalla musica al cinema, tutte espressione di quella cultura che vuole unire gli italiani rimasti in Istria e in Dalmazia a quelli costretti a lasciare la propria terra.
Uno sforzo intenso per gli organizzatori del Centro di Documentazione Multimediale della cultura istriana, fiumana, giuliana e dalmata, che con questa manifestazione hanno voluto dare senso alla cultura dell'incontro.
Ivana Gherbaz su Il Piccolo del 7/5/07