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Trieste: «Targa per le leggi razziali. Ora una via 12 giugno ’45» (Il Piccolo 19 set)

Oltre un centinaio di persone ha partecipato ieri, nel tardo pomeriggio, alla cerimonia promossa dal Comitato cittadini liberi e uguali e dal Comitato Trieste antirazzista per ricordare il 74° anniversario dell’annuncio delle leggi razziali. Il 18 settembre del 1938 Benito Mussolini, proprio dal palco di un’affollatissima piazza Unità, annunciò la promulgazione delle leggi che segnarono l’inizio della tragedia della Shoah.

 

Alla cerimonia era annunciata la partecipazione, tra gli altri, dello scrittore Boris Pahor e dell’ex senatore Fulvio Camerini, oltre che del vicesindaco Fabiana Martini: il Comune infatti nell’occasione ha annunciato che entro il prossimo anno sarà posta sul Municipio una targa a monito dell’evento del 18 settembre del 1938. Un annuncio, quello del Comune, che ha suscitato le reazioni di Un’Altra Trieste e dell’Unione degli istriani, con due distinti comunicati.

 

«È vero – sostengono i due consiglieri comunali Franco Bandelli e Alessia Rosolen – che Mussolini annunciò le leggi razziali dal balcone del Municipio di piazza Unità, ma è anche vero che le forze di occupazione titina entrarono nello stesso palazzo con i cavalli con ferma ed inaudita violenza. Sarà posta una targa sull’edificio, e ovviamente non abbiamo nulla da obiettare. Ricordiamo però al sindaco Cosolini il suo impegno chiaro e preciso, già in campagna elettorale, a intitolare una via al 12 giugno 1945, a ricordo della fine dell’occupazione titina a Trieste, per continuare il percorso di pari dignità e memoria che porti questa città a chiudere ogni tipo di recriminazione storica, così come è avvenuto nel resto d’Europa».

 

La mozione per l’intitolazione di una via, presentata da Un’altra Trieste più di un anno fa – così Bandelli e Rosolen – fu bocciata, «ma il sindaco si impegnò formalmente a non procedere più ad alcuna nuova intitolazione senza una rivisitazione complessiva e filologica della storia cittadina». L’Unione degli Istriani, con il presidente Massimiliano Lacota, «riconoscendo esplicitamente la giustezza e l’importanza dell’iniziativa» della targa per il 18 settembre 1938, «rileva pure come il patto tra forze politiche dello scorso anno, che prevedeva lo stop a qualunque intitolazione oppure targa commemorativa di avvenimenti storici sul triste passato della città, sia stato decisamente violato, proprio dal sindaco».

 

«Ho chiesto a Cosolini un incontro urgente per conoscere le ragioni di questa fuga in avanti, che manca di rispetto alla componente istriana maggioritaria che aderisce all’associazione, rispetto a quanto lui stesso aveva promesso in campagna elettorale durante l’incontro organizzato nella Stazione Marittima, dichiarando la sua personale disponibilità e il suo impegno, finora però non registratisi», chiude Lacota, sempre in merito a una via al 12 giugno 1945.

 

(fonte “Il Piccolo” 19 settembre 2012)

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