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Trieste, partenza a rischio per il nuovo Silos (Il Piccolo 05 set)

Potrebbe essere la Covent Garden sull’Adriatico, rischia di finire nel libro dei sogni, anzi in quell’enciclopedia dei sogni piena dei progetti sfumati di Trieste. Si aprono giornate cruciali per i Magazzini Silos, il megacentro commerciale, direzionale e del tempo libero che le Coop Nordest intendono costruire nel mega-hangar costruito alla metà del 1800 di fronte alla Stazione ferroviaria. «La settimana prossima – annuncia Attilio Grazioli consigliere delegato di Silos spa, la società di scopo costituita dalle Coop e dalla controllata operativo-immobiliare Unieco – facciamo partire la campagna di pre-commercializzazione volta alla ricerca di clienti forti». Si tratta di coinvolgere brand di prestigio internazionale che si impegnino subito in modo tangibile nell’operazione-Trieste per passare poi alla fase due che costituisce il vero scoglio per il successo dell’iniziativa: la presentazione a un pool di banche che dovrebbero prefinanziare il progetto. 

Un eventuale insuccesso avrebbe un effetto a cascata drammatico perché, come riferiamo a fianco, nel complesso dovrebbe trovar posto anche il Centro congressi che manca alla città di Trieste, da realizzare quale onere di urbanizzazione. «È chiaro che ci troviamo in una fase economica terribile – sottolinea Grazioli – ma è altrettanto evidente che qui non stiamo parlando di un centro commerciale qualsiasi, ma di un insediamento in una posizione strepitosa, per cui contiamo di riuscire a convincere tutti». Non si parla infatti di un’area periferica, lontana chilometri dai centri abitati, bensì di un centro commerciale nel mezzo di una città, su uno dei più bei waterfront d’Europa a poca distanza da Slovenia, Croazia e Austria. 

Riserbo assoluto intanto dalle fonti ufficiali sui clienti di prestigio da coinvolgere. Si era parlato di uno sbarco in grande stile del marchio Zara, di un raddoppio di H&M, dell’arrivo di Mango abbigliamento, addirittura dell’insediamento di un albergo a cinque stelle della catena statunitense Marriott international. E poi di un villaggio fitness di cinquemila metri quadrati della Virgin Active con incluse palestre con attrezzature Technogym all’avanguardia, una piscina, laboratori con personal trainer, aree relax con idromassaggio, saune, aree attrezzate per bimbi di appena 18 mesi. Può stare in piedi tutto questo mentre infuria una gravissima crisi economica? «Se il mercato ci boccerà in via preliminare accetteremo il verdetto – risponde Grazioli – ma noi stiamo lavorando per farcela. Abbiamo già speso milioni per le bonifiche dell’amianto concluse già sette mesi fa, abbiamo fatto già tutto quello che era possibile fare con l’autorizzazione preventiva, contiamo di presentare la richiesta di concessione edilizia entro la fine dell’anno». 

Frattanto tutte le deadline già poste sono andate a farsi benedire. Prima quella del 2012, quindi quella del 2013 e adesso anche quella del 2015. «I tempi previsti per i lavori sono sempre tre anni – conferma il consigliere delegato di Silos spa – a questo punto però dovremo partire nel 2013». Sempre che si sia prima verificato che l’operazione sta finanziariamente in piedi. É previsto infatti un investimento iniziale di ben 100 milioni di euro per un complesso immobiliare che alla fine dovrebbe avere un valore complessivo di 170 milioni. Lo spazio totale è di 45mila metri quadrati e a regime è prevista la creazione di almeno 350 nuovi posti di lavoro. Il Silos, quasi un monumento storico cittadino costruito nel 1857, era di proprietà delle Ferrovie dalle quali le Coop Nordest lo acquistarono nel già lontanissimo 2000. È del 2009 la sottoscrizione dell’Accordo di programma con il via libera da parte di tutti gli enti, ma la partenza dei lavori veri e propri non è ancora imminente.

Silvio Maranzana
“Il Piccolo” 5 settembre 2012

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