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Trieste: una via per il ten. Casciana? (Il Piccolo 19 apr)

LETTERE

Ho saputo che in questi ultimi tempi, più volte si è riunita la commissione preposta alla toponomastica e constatato che il nome di mio nonno è stato dimenticato. Certamente meritevole di attenzione non darebbe adito a polemiche dal contenuto politico.

In seguito ai fatti di Spalato dell’11-7-1920, a Trieste il giorno 13-7-1920 viene indetta una manifestazione di protesta. Sotto il Municipio viene ucciso il diciassettenne Giovanni Ninni. I dimostranti si spostano in via Mazzini n. 9 dove ha sede la delegazione Jugoslava, ma nulla possono fare perché pattugliata dalle R.R. Guardie.

Una cinquantina di dimostranti si dirige verso l’hotel Balkan, ma anche qui nulla avrebbero potuto fare perché una pattuglia dei carabinieri, comandata dal tenente Luigi Casciana (mio nonno) impediva l’accesso difendendo la sede del Narodni dom. Dalle finestre del secondo piano hanno iniziato a sparare e a lanciare bombe a mano (poi scapperanno dal sottosuolo) colpito da tre schegge il tenente dopo sette giorni morirà (cronaca de «Il Piccolo» dei giorni 14, 15 luglio 1920 e dei giorni successivi). Era nato a Terranova (da 1927 Gela) il 3-12-1897. Volontario nella prima guerra mondiale.

Mia nonna Malvina Prandsteatter è nata a Trieste ed è rimasta vedova a soli 23 anni mentre mio padre Luigi Junior aveva cinque mesi (scomparso recentemente). I genitori del tenente, Gaetano e Giuseppina Sarra avevano perso altri due figli durante il primo conflitto mondiale per liberare Trento e Trieste.

Nonostante le insistenti pressioni dei miei bisnonni che lo volevano in Sicilia, preferì rimanere a Trieste (abitava in via Madonnina, 23). Questa breve documentazione perché ritengo che non vi sarebbe nessun ostacolo se ci fosse l’intitolazione di una via o un capo di piazza a mio nonno, il tenente Luigi Casciana.

Serena Casciana Zardini

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