Tutta dedicata alla Grande Guerra l’edizione 2014 di «èStoria», X Festival internazionale della Storia nato a Gorizia che negli anni ha raccolto crescente consenso di pubblico e di relatori. Quest’anno il Festival è intitolato appunto Trincee, si svolge dal 22 al 25 maggio e prevede la partecipazione di numerosi studiosi italiani ed europei. Impossibile dare conto dell’esteso e articolato programma, che prevede convegni, tavole rotonde, sopralluoghi, proiezioni: ne diamo di seguito un estratto con gli argomenti di maggiore interesse per i nostri lettori.
La” kermesse” si apre giovedì 22 maggio con il convegno Una guerra globale. Mito e origini della Grande Guerra, introdotto da Paolo Mieli. La sera, alle 20.30, sul Monte Santo, concerto del M.o Uto Ughi nella cornice del santuario che da secoli è il più amato nel Goriziano, per ritornare nel luogo che vide protagonista nel 1917 Scipio Slataper e dove il M.o Arturo Toscanini diressee una banda militare per rincuorare i soldati al culmine degli scontri. Presebte al concerto Franco Slataper, discendente del grande scrittore triestino.
Venerdì 23, presso il Polo universitario Santa Chiara, Tavola rotonda La Grande Guerra, un gioco di imperi. Intervengono, tra gli altri, Guglielmo Cevolin e Fulvio Salimbeni. Sempre il 23, incontro a più voci su Il fronte orientale, riveduto sotto l’aspetto di una guerra di manovra diversa dalla più nota e studiata guerra di trincea. Da Tannenberg ai Carpazi, da Belgrado a Gallipoli, le vicende di uno scenario che vide protagonisti anche molti soldati italiani sudditi dell’impero austro-ungarico. E tutto dedicato alla didattica è Studiare storia nel Friuli Venezia Giulia. Un incontro in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e l’Università degli Studi di Udine per scoprire il significato, le prospettive e il ruolo degli studi storici nelle Università della Regione.
Sabato 24, convegno su Il fronte dell’Isonzo: scontro militare, politico o etnico?, inteso ad approfondire l’evoluzione del pensiero storiografico riguardo alle battaglie lungo l’Isonzo dal 1914 in avanti. A seguire, simposio su La lotta per Trieste, intesa ovviamente quale obiettivo simbolico delle speranze irredentiste italiane e della resistenza asburgica. Conversazione con Fabio Todero, e Anna Vinci.
E altri incontri sono 1914 – 2014: Geopolitica della Grande Guerra, conversazione sugli aspetti strategici e geopolitici della Prima guerra mondiale. Intervengono Lucio Caracciolo, Virgilio Ilari, Fulvio Salimbeni, con il coordinamento di Guglielmo Cevolin. Uno sguardo alla popolazione femminile in quegli anni e in relazione al conflitto viene invece dal convegno Donne sui fronti di guerra, che vuole essere anche un tardivo riconoscimento del loro contributo nei duri anni della guerra. Interventi di Barbara Schiavulli e Mirella Serri.
Domenica 25, Intellettuali e Grande Guerra, riflessione su interventismo e neutralismo per a confronto prima del 24 maggio 1915. Interventi di Frédéric Attal, Giordano Bruno Guerri, Joanna Sondel-Cedarmas. Coordina Armando Torno.
La vittoria senza pace è il titolo della discussione sulla «vittoria mutilata», sui contrasti tra popolazioni che si considerano redente o, viceversa, dominate, dunque sull’esasperazione dei conflitti nazionali e politici. Relaziona, tra gli altri, Raoul Pupo.
Alla città di Gorizia è dedicato, sempre il 25, l’incontro Gorizia nella Grande Guerra. Le vicende di uomini e donne goriziani tra il 1914 e il 1918, in un intreccio di storia e narrativa per comprendere una realtà composita e unica dalla prospettiva dei più umili. Conversano Roberto Covaz, Giorgio Dell’Arti e Mirella Serri.
Alla tragedia di Vergarolla è dedicata la tavola rotonda La strage di Vergarolla, che rievocherà la strage del 18 agosto 1946, sulla spiaggia di Pola, quando la deflagrazione di ordigni esplosivi causò una vera e propria strage: un mistero storico e politico i cui retroscena sono indagati alla luce delle diverse ipotesi.