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Turisti: campeggi croati costosi e scomodi (Il Piccolo 23 ott)

di ANDREA MARSANICH

FIUME La stagione sarà stata positiva, con un aumento del 5 per cento su base annua del numero di arrivi e pernottamenti, ma i campeggi croati non sono certo esenti da pecche, sia per quanto attiene alla qualità dei servizi, sia per il comportamento dei proprietari e del personale degli impianti.

Una grossa dose di critiche arriva da Paesi quali Italia e Germania, importantissimi per l’industria ricettiva croata e i cui turisti hanno trascorso le vacanze nei campeggi istriani, dalmati e quarnerini, ricavando non sempre favorevoli impressioni. In uno dei suoi ultimi numeri, la rivista specializzata italiana ”Il Camper” riporta ciò che non è piaciuto ai campeggiatori connazionali presenti la scorsa estate in Croazia. C’ è chi si è lamentato del fatto che una pallina di gelato costi un euro a Lussinpiccolo, rilevando che un prezzo del genere viene praticato nelle più costose destinazioni turistiche italiane. Qualcuno si è detto contrario al pagamento di 10 euro di pedaggio per l’attraversamento del ponte che collega la terraferma e l’isola di Veglia, l’ex ponte Tito, sostenendo che la cifra è troppo alta per un servizio del genere.

Un campeggiatore ha stigmatizzato quanto capitatogli a Vescanuova (Baska), nell’isola di Veglia: sistemato assieme alla famiglia nella zona più brutta del campeggio, quella riguardante l’ultima categoria dei lotti, ha dovuto pagare 45 euro al giorno. Nel contesto, ha dichiarato che un simile prezzo riguarda i migliori campeggi dalmati.

Critiche anche all’indirizzo del Parco nazionale dei laghi di Plitvice: esagerato il costo del parcheggio, 10 euro, con chiusura del posteggio alle ore 22, scioccante la multa per avere campeggiato in nero (300 euro) e prezzo quotidiano da capogiro, 100 euro per il soggiorno nel campeggio dei laghi. Secondo diversi ospiti italiani, i titolari dei campeggi non sono professionali, né si attengono ai termini di apertura degli impianti, chiudendoli in ottobre, nonostante gli opuscoli prevedono che siano a disposizione anche in questo mese.

I tedeschi, d’altra parte, concentrano le loro critiche sulla qualità degli impianti igienico-sanitari. Stando alle rimostranze contenute nella rivista della nota società automobilistica Adac, i servizi quali bagni e docce in alcuni campeggi croati sono osboleti e non al passo con i tempi moderni. Per alcuni turisti risulta incredibile che gabinetti e docce siano collocati uno accanto all’altro, dovendo così i campeggiatori sopportare fetori. Al campeggio Solaris a Sebenico, così riferisce un villeggiante tedesco, una ventina di lavandini sono in pratica appiccicati neanche si trattasse di una caserma militare. All’Adac sono pervenute proteste anche per i contenitori dei rifiuti, collocati all’interno della struttura e che in estate – per ragioni comprensibili – puzzano in modo incredibile. Nessun appunto nei confronti dei prezzi, anche se si sa che i campeggi croati sono al quarto posto nella graduatoria europea degli impianti più costosi. Non per niente quest’anno alcuni campeggi istriani hanno subito un’emorragia di clienti perché troppo cari, e molti hanno optato per le strutture più a Sud, in Dalmazia.

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