La Comunità Nazionale Italiana in Croazia e in Slovenia viene spesso definita come un Universo. Il perché è presto detto: una rete scolastica che abbraccia istituti prescolari, scuole elementari e medie superiori, ma anche dipartimenti di Italianistica operanti presso le Facoltà degli Atenei locali; istituzioni che operano nei settori più svariati: dal teatro alla ricerca, dal cultura all’informazione… E poi, o forse soprattutto, le Comunità degli Italiani. È nelle CI, infatti, che i connazionali si riuniscono, ed è nelle CI che prende forma quella minuziosa attività di tutela dell’identità, della cultura e della lingua italiana sul territorio che i connazionali instancabilmente promuovono. Le Comunità degli Italiani: le “cellule base” dell’Universo CNI. Sul territorio ce ne sono complessivamente 52, ben 38 di queste operano sul territorio di competenza del Consolato Generale d’Italia a Fiume. Il Console Generale, Renato Cianfarani, ha voluto visitarle tutte. Il “giro” l’ha completato in questi giorni; scorrendo i ricordi, è il primo Console Generale ad averle visitate una ad una.
La domanda va da sé: quali le impressioni?
“Sì, in effetti è stata la prima volta che un Console Generale a Fiume ha visitato tutte le Comunità degli Italiani che operano nella sua circoscrizione. Non intendevo certo stabilire un record. I motivi sono essenzialmente due: da un lato dare alla nostra Comunità un segnale concreto della vicinanza delle istituzioni italiane e del Consolato, ed esprimere la riconoscenza che il nostro Paese nutre nei confronti di chi fra tante difficoltà è riuscito a mantenere la nostra presenza in queste terre, e dall’altro lato conoscere da vicino la vita reale della Comunità, comprenderne le necessità e i sentimenti per poter farsene interprete e fornire servizi adeguati.
Ho visto Comunità a volte molto diverse fra loro, d’altronde il territorio è molto vasto e articolato. Tutte però sono molto attive, svolgono un ruolo importante e meritano il nostro apprezzamento. Oltre naturalmente al numero degli iscritti e al loro profilo sociale, spesso cambia il tipo di attività: alcune sono più impegnate nello sport, altre nel canto o nella cura delle tradizioni, molte di esse offrono corsi di lingua italiana aperti a tutti. Anche l’età degli attivisti cambia: è importante che i più giovani vengano coinvolti nelle attività e conoscano la propria storia. Ho molto apprezzato il fatto che tutte le Comunità dialogano con le autorità, offrono a tutti collaborazione in campo culturale e sono aperte alla partecipazione di tutti i cittadini. D’altronde, non dobbiamo solo preservare la nostra cultura, ma anche farla conoscere alle altre componenti della società.
Oltre alle Comunità e alle istituzioni della CNI, ho visitato diverse scuole in lingua italiana, dove gli insegnanti mostrano molta competenza ed impegno; anche la frequenza delle scuole italiane conferma l’attaccamento di tanti connazionali alla loro matrice culturale e il loro desiderio di conservare la loro identità attraverso le generazioni. Assicurare l’insegnamento della lingua italiana lungo tutta la ‘verticale’ scolastica a tutti coloro che lo desiderano è fondamentale per il futuro della CNI. Va anche detto che aver saputo mantenere l’unità della CNI, pur in presenza di storie, situazioni ed opinioni diverse, dimostra la maturità della Comunità Italiana ed è servita a meglio tutelarne i diritti. Lo stesso si può dire per la collaborazione della CNI, ravvivata negli ultimi anni, con chi tanti anni fa abbandonò queste terre. È solo tenendo sempre in primo piano l’interesse comune e l’amore per la cultura italiana che potremo mantenere viva e dinamica la nostra storica presenza”.
Gli incontri hanno indubbiamente confermato il grandissimo interesse dei connazionali ad avere un dialogo diretto con il Console Generale. Il contatto con l’Italia è fondamentale, il Consolato Generale la rappresenta. Un’occasione per rafforzare il dialogo, per far sentire i connazionali a “casa” nel Consolato è stato dato dalla Legge sul riacquisto della cittadinanza italiana. È Il Consolato che dà seguito operativo alla normativa.
“Questo Consolato, come quelli di Capodistria e Spalato, ha compiti veramente particolari, trovandosi ad operare fra connazionali che ‘da sempre’ vivono qui. Il contatto con l’Italia, impedito per decenni dalle frontiere e dai regimi, è davvero fondamentale, lo vediamo già quando i connazionali entrano in Consolato con rispetto e sentendosi a casa loro, soddisfatti di parlare con qualcuno che li capisce e che è qui per erogare servizi in loro favore e per venire incontro alle loro esigenze.
La questione del riconoscimento della cittadinanza italiana in base alla legge 8 marzo 2006 n.124 ha visto un impegno del Consolato Generale a dir poco ‘titanico’, ma allo stesso tempo una grandissima disponibilità e collaborazione. A partire dal mio predecessore Fulvio Rustico, migliaia di situazioni personali sono state esaminate, e a tutti i connazionali che hanno presentato domanda di riconoscimento della cittadina italiana è stata tempestivamente fornita tutta l’assistenza possibile. Le pratiche finora inviate al ministero dell’Interno sono state circa 6.000; la maggior parte di esse ha già ottenuto esito positivo. In molti casi abbiamo dovuto aiutare i connazionali ad integrare la documentazione oppure fornire ulteriori elementi alla Commissione Interministeriale presso il ministero dell’Interno, che deve riesaminare le pratiche una per una in base a quanto prescritto dalla legge 124 e decidere in merito. Dispiace vedere che alcuni richiedenti attendono risposta da Roma anche da quattro anni, ma, dopo ripetuti solleciti, siamo riusciti ad ottenere negli ultimi tempi un’accelerazione dei tempi della Commissione”.
Rafforzare il ruolo della CNI significa anche contestualizzarlo nella dimensione dei rapporti bilaterali, anche a livello locale. In occasione delle sue visite in Istria ha incontrato anche tantissimi sindaci. Quali sono gli spazi per avviare collaborazioni con i Comuni italiani?
“Gli incontri con i sindaci e con le altre autorità sono sempre stati molto cordiali e costruttivi e ho potuto constatare come la componente italiana partecipa attivamente non solo alla vita sociale delle città, ma anche alla vita delle istituzioni comunali, seppure in misura diversa a seconda della sua consistenza. In ogni caso la collaborazione fra le componenti, nell’interesse di tutti i cittadini, è molto buona. Come sappiamo, uno dei meriti della CNI è quello di svolgere un ruolo di ponte fra la Croazia e l’Italia e contribuire allo sviluppo dei rapporti bilaterali a tutti i livelli fra i due Paesi. Con le autorità locali abbiamo parlato del contributo che la CNI fornisce alla vita culturale e allo sviluppo economico di queste terre; i rapporti con le autorità hanno anche permesso di creare rapporti utili a risolvere alcune questioni di interesse della Comunità Italiana.
Oltre ad esaminare le possibilità di favorire investimenti dall’Italia, ho incoraggiato la ripresa dei contatti e gli scambi fra le istituzioni regionali e locali dei due Paesi. Numerosi sono stati gli scambi di visite bilaterali. Lo scorso anno sono stati anche firmati accordi fra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Istria e fra le Città di Trieste e Fiume; sarà presto firmata un’intesa fra la Regione Veneto e la Regione Istriana. Abbiamo anche incoraggiato il rilancio dei rapporti fra le Sovrintendenze ai Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia e della Regione Litoraneo-montana, che hanno iniziato una collaborazione sui rapporti fra Trieste e Fiume, che si è già concretizzata in un convegno sull’architettura al quale hanno partecipato le città e le Università di Fiume e di Trieste, e che proseguirà quest’anno con un convegno dedicato ai porti. Ma la collaborazione si alimenta anche con iniziative di altro genere: in questi giorni è stata in visita in Istria, su iniziativa del Consolato Generale, una rappresentanza del Comune di San Giovanni d’Asso, in provincia di Siena, venuta qui per avviare una collaborazione con il Comune di Montona.
Arte, cultura, creatività, informazione…
“Ritengo importante mantenere viva la presenza e l’immagine dell’Italia e promuovere la collaborazione in campo culturale con altre istituzioni. Come sapete, nell’ultimo anno, grazie anche all’aiuto dell’ Unione Italiana, dell’Università Popolare di Trieste, dell’EDIT, di molte Comunità degli Italiani e di alcune istituzioni locali, abbiamo organizzato numerose manifestazioni culturali: concerti di musica classica e di musica leggera, conferenze e convegni, rassegne gastronomiche, mostre e rassegne cinematografiche. Un esempio di collaborazione con la società civile è la mostra ‘Espansioni’, dedicata all’arte e alla creatività femminile, che sarà inaugurata l’8 maggio prossimo all’Archivio di Stato di Fiume in collaborazione con l’Unione Donne Italiane e con l’associazione “Donne d’Europa”. Il giorno seguente inaugurerò insieme al Rettore dell’Università di Fiume, Pero Lučin, la Rassegna del Cinema Italiano 2012, che per i prossimi sei mesi porterà nuovissimi film italiani in 14 CI e nelle Università di Fiume e di Pola, con le quali è in corso un’articolata collaborazione”.
Il clima generale impone di allargare lo sguardo anche all’economia. Lei si è dedicato molto ai rapporti con gli imprenditori italiani presenti sul territorio. Quali sono gli spazi di crescita in questo settore?
“Il Consolato Generale sta rilanciando la sua attività di promozione degli investimenti italiani e degli scambi commerciali in questa regione. In tale settore stiamo favorendo e promuovendo, nel quadro dell’intensa azione dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria, i contatti fra imprenditori ed enti italiani e croati dell’area, così come una migliore conoscenza della realtà locale e delle possibilità di investimento. Forniamo poi informazioni ed assistenza agli operatori economici italiani, e li mettiamo in contatto con altri imprenditori, con istituti di credito e con altre realtà istituzionali locali, quali Agenzie di Sviluppo, incubatori ed uffici pubblici. Con l’Ambasciatrice d’Italia, Emanuela D’Alessandro, abbiamo già effettuato diverse visite anche alle realtà produttive italiane di questa circoscrizione consolare. Da parte della nostra imprenditoria viene mostrato interesse soprattutto nei settori del turismo, dei porti e delle infrastrutture portuali, dell’energia, della ricerca e della sanità, delle comunicazioni, dell’agricoltura – compresa quella biologica – e dell’agro-alimentare; particolarmente utile è la collaborazione per definire progetti comuni in ambito UE. La prospettiva della prossima adesione all’UE contribuirà d’altronde a sviluppare l’economia della Croazia e ad attrarre maggiori investimenti esteri. In questo campo il ruolo del Consolato Generale sarà quindi sempre più importante”.
Christiana Babić
“La Voce del Popolo” 2 maggio 2012