Durante il Dibattito pubblico avviato dal Governo della Repubblica di Croazia sulla Bozza di Legge sulla lingua croata, ho presentato una serie di emendamenti al fine di tutelare al meglio la lingua italiana ed i dialetti istroveneto e istrioto.
Attualmente, il Sabor sta discutendo in prima lettura il “Disegno di Legge sulla lingua croata” (https://www.sabor.hr/sites/default/files/uploads/sabor/2023-10-26/144801/PZ_572.pdf) e il Premier croato, Mr. Sc. Andrej Plenković, ha rassicurato le Minoranze Nazionali: “La legge non limita l’applicazione giuridica della Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali, né della Legge sull’uso delle lingue e le minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia” (https://lavoce.hr/attualita/legge-sulla-lingua-croata-plenkovic-nessun-danno-per-le-etnie).
Il Vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana, On. Furio Radin, ha presentato delle proposte migliorative al testo del Disegno di Legge (https://lavoce.hr/attualita/radin-tutelare-ilbilinguismo e https://lavoce.hr/attualita/lege-sulla-lingua-croata-le-parlate-locali-ammesse-a-scuola).
I seguenti emendamenti inoltrati in sede di dibattito pubblico e al Ministro della Scienza e dell’Istruzione, Prof. Dr. Sc. Radovan Fuchs, mantengono invariati la loro efficacia migliorativa al Disegno di Legge in discussione al Sabor.
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE SULLA LINGUA CROATA
All’articolo 1, dopo il comma 2, viene aggiunto il comma 3, che recita:
“Nei territori delle regioni, città e comuni in cui, in conformità alla Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali e alla Legge sull’uso della lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia, è in vigore l’uso ufficiale paritetico delle lingue e della scrittura delle minoranze nazionali, accanto alla lingua croata, è lingua ufficiale anche la lingua delle minoranze nazionali.”
Viene aggiunto un nuovo articolo 3.a, che recita:
“Lingua parlata e lingua scritta delle minoranze nazionali”
“Nei territori delle regioni, città e comuni in cui sono in vigore la Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali e la Legge sull’uso della lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia, è garantito l’uso ufficiale paritetico della lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali allo stesso modo in cui l presente legge regola l’uso ufficiale della lingua croata.”
All’articolo 6, dopo il comma 1, viene aggiunto il comma 2.a, che recita:
“Con la presente legge viene promosso l’uso di tutti gli idiomi e dialetti delle lingue minoritarie nelle aree in cui è in vigore l’uso ufficiale paritetico della lingua e della scrittura delle minoranze nazionali.”
All’articolo 8, dopo il comma 2, viene aggiunto il comma 2.c, che recita:
“I documenti normativi, amministrativi e altri documenti ufficiali sono adottati anche nella lingua e nella scrittura delle minoranze nazionali se nell’area della regione, della città o del comune è in vigore l’uso ufficiale paritetico della lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali.”
Viene modificato l’articolo 11, comma 5, come segue:
“Le comunicazioni pubbliche plurilingui nonché i messaggi promozionali, compresi i contenuti della segnaletica stradale e turistica, devono essere prima redatti in lingua croata e poi nella lingua delle minoranze nazionali nelle aree in cui è in vigore l’uso ufficiale paritetico della lingua parlata e scritta delle minoranze nazionali, e successivamente in altre lingue.”
Il comma 1 dell’articolo 15 viene modificato come segue:
“I toponimi croati (nomi di luoghi e località geografiche), rispettivamente i toponimi nelle lingue e nella scrittura delle minoranze nazionali, sono parte del patrimonio linguistico croato, rispettivamente sono parte integrante del patrimonio culturale delle minoranze nazionali e sono protetti nella loro forma in tutti i contesti dell’utilizzo ufficiale e pubblico.”
Il comma 2 dell’articolo 15 viene modificato come segue:
“Nell’uso pubblico, le denominazioni degli eventi culturali, sportivi, ricreativi, professionali, delle conferenze scientifiche, degli spettacoli ed edifici devono essere scritti in lingua croata e nella lingua e nella scrittura delle minoranze nazionali delle regioni, città e comuni in cui è in vigore l’utilizzo ufficiale e paritetico della lingua e della scrittura delle minoranze nazionali. In caso di traduzione in una lingua straniera, la versione croata deve essere posta al primo posto.”
Maurizio Tremul
Presidente dell’Unione Italiana