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Tutti in fila dall’ ”Obama” di Pirano (Il Piccolo 16 ott)

dall’inviato GIULIO GARAU

PIRANO Ora Pirano ha davvero un sogno, e questo sogno si chiama Peter Bossman. Il 24 ottobre al turno di ballottaggio delle amministrative se vincesse potrebbe diventare il primo sindaco nero di un Paese centroeuropeo. Al primo turno è uscito in netto vantaggio, ha raccolto quasi 2300 voti «il più grande successo di tutta la Slovenia» ripete, ha il 31% dei consensi e le carte in regola per farcela. E il suo sogno è quello di convincere gli altri sindaci, quello di Capodistria, di Isola, di Trieste («Dipiazza non lo conosco, ma voglio incontrarlo» dice) e del Fvg a realizzare una grande regione transfrontaliera. Con le stesse lingue, la stessa cultura «Come succede tra altre regioni in Europa».

Peter Bossman ti accoglie con una risata argentina che mette allegria. serenità, e con il suo sorriso irresistibile ha stregato tutti. Soprattutto i giovani. «Mi considerano un ponte tra le generazioni» ed è letteralmente assediato nel suo ufficio elettorale, una vetrina-ufficio accanto al Rock cafè di Lucia che fa da salotto per gli incontri. C’è la folla a Lucia, tutti vogliono incontrarlo, vederlo. Passa pure il ministro dei trasporti sloveno, Patrick Vlacic «È del mio partito e deve vincere» dice e lo saluta affettuosamente. I giovani sono accampati perennemente fuori dall’ufficio, il quartiere è tappezzato dai manifesti elettorali. Sembra di stare in mezzo a una campagna elettorale americana. «Insieme, verso il sole» recita il motto. Resistere è impossibile, anche per la minoranza italiana: «Li incontrerò lunedì». Cinquantacinque anni, medico, nato in Ghana, da 30 anni in Slovenia: lingue parlate, oltre a quella madre, lo sloveno (perfetto con tanto di inflessioni locali) e l’inglese.

Bossman, è ancora candidato, ma è già un mito. La chiamano l’Obama sloveno.

Non sono Obama, io sono Peter Bossman e voglio diventare il sindaco di Pirano. Abbiamo passato il primo turno con il migliore risultato elettorale in Slovenia.

Ci racconti un po’ di lei, la sua storia era sconosciuta. Ma come le è venuto in mente di lasciare il Ghana per la Slovenia?

E’ successo più di 30 anni fa. In Ghana c’erano grossi problemi, soprattutto per noi studenti. Io ero uno dei leader del movimento studentesco universitario, rischiavamo di essere arrestati. Non mi restava che partire. Volevo diventare un medico.

E cosa ha fatto?

Ho cercato un’opportunità in Gran Bretagna, ma c’erano problemi. Sono stato costretto a fuggire dal Ghana. L’unica possibilità era la Jugoslavia e decisi di andare a Belgrado. Non avevo mai sentito parlare dello Slovenia, conoscevo solo Belgrado e Zagabria.

E poi cos’è successo?

Quando ho saputo che per continuare l’università sarei dovuto andare a Lubiana mi sono spaventato. Pensavo che le migliori università fossero a Belgrado o a Zagabria. Ma poi mi hanno detto: dai Bossman, prova!

Racconti ancora.

Sono arrivato a Lubiana e mi sono subito innamorato. Il cielo azzurro, l’aria pulita, il verde. Ho capito che aveva qualcosa di speciale. E lì sono rimasto ben sette anni, mi sono laureato e ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie.

Ci descrive la sua famiglia?

Anche mia moglie Carmen, che è istriana, è medico. Lavora in una casa di riposo. Io invece ho uno studio di medicina generale a Capodistria e abbiamo due figlie, di 21 e 24 anni.

È venuto il momento di parlare di programmi.

È molto semplice, ha 5 punti. Il primo è quello sul turismo. Vogliamo spingere molto su questo per Pirano e le zone circostanti. Il secondo punto riguarda lo sviluppo del piccolo business familiare. Non è bene dipendere solo dal turismo e dobbiamo pensare di diversificare con attività che vanno da quelle familiari sino alla piccola azienda.

Gli altri punti?

Siamo al terzo punto, che è importante e riguarda le infrastrutture. Non parlo solo di acquedotto o fognature, quanto piuttosto sulla necessità di avere migliori trasporti. La situazione è critica, dobbiamo migliorare la viabilità. Pirano ha un grosso problema perchè è chiusa, la gente non è felice ha problemi per entrare e uscire.

C’è il nodo dei parcheggi

A questo volevo arrivare. Bisogna organizzare meglio la viabilità, la gente è arrabbiata con la precedente amministrazione perchè non è stato fatto molto soprattutto per i parcheggi.

La sua idea?

Bisogna costruire un garage per la gente di Pirano, penso a 200-250 posti. Il sito c’è già e c’è anche un progetto pronto che bisogna solo rispolverare. Ma bisogna fare anche altri interventi, allargare il Marina di Pirano per dare sfogo ai locali e anche ai turisti.

Il punto quattro?

Il programma sociale. Anche a Pirano come nel resto del paese e del mondo viviamo la crisi, dobbiamo aiutare le persone che non ce la fanno. Ci sono almeno 50-100 persone in questa situazione nel comune, hanno una pensione di 3-400 euro. Penso a buoni pasto da utilizzare nei ristoranti, faremo una convenzione con i locali.

C’è l’ultimo punto.

Puntiamo ai prodotti di Pirano. Non dobbiamo pensare solo a Pirano, ma a tutto il territorio e promuovere anche San Pietro, Strugnano, Villanova, Pàdena. Fanno parte della storia di questa terra e oltre al turismo abbiamo buon vino, buon cibo e clima ottimo. Vogliamo vendere tutto questo.

C’è un’ultima questione, la minoranza italiana. So che li ha fatti arrabbiare perchè non è andato a un appuntamento.

Sì lo so, ho sbagliato e mi scuso. Mi avevano invitato ma avevo altri impegni in contemporanea. Ho detto che non ero in grado di venire, non ero nemmeno preparato. Ora sì e spero di avere l’incontro lunedì. Io rispetto la Comunità italiana e li ammiro. Hanno fatto un buonissimo lavoro per promuovere la lingua italiana e la storia. Perchè fanno parte della storia di Pirano e la città ha bisogno di loro. Se diventerò sindaco lavorerò con loro e cercherò di risolvere i problemi ancora aperti. Spero mi supportino.

 

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