Si svolgerà sabato 23 maggio il secondo pellegrinaggio dell’Unione degli istriani alla foiba di Golobivnica, nei pressi di Corgnale, sull’altipiano carsico in Slovenia, dove furono trucidati molti italiani e sloveni dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Fallito il primo tentativo, di più di un mese fa, quando una cinquantina di esponenti dell’Unione degli istriani furono bloccati a pochi passi dalla foiba da un gruppo di persone decise a impedire la commemorazione, il presidente Massimiliano Lacota ha deciso di ritentare. Lo ha annunciato ieri, nel corso della pubblica assemblea dell’organizzazione alla Stazione marittima. «È un nostro diritto ricordare i nostri caduti – ha affermato – abbiamo tutti i permessi delle autorità slovene e vogliamo poter fare un atto che riteniamo doveroso da parte nostra e sacrosanto».
Parlando a una numerosa folla, Lacota ha anche illustrato nei dettagli la lettera inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dall’organizzazione slovena Civilna Iniciativa za Primorsko «la quale – ha sottolineato con decisione – oltre a contenere evidenti forzature nell’interpretazione dei fatti accaduti alla fine della seconda guerra mondiale, pone condizioni per noi inaccettabili per poter esercitare il diritto alla commemorazione. In queste condizioni – ha proseguito Lacota – qualsiasi ipotesi di riconciliazione è impossibile».