BRUXELLES L'Europa è sempre più vicina per Serbia, Macedonia e Montenegro: per questi tre Paesi, che si trovano nella sala d'attesa della Ue, la Commissione europea ha proposto ieri l'abolizione dei visti di ingresso a partire dal primo gennaio 2010. Se in ottobre, i 27 Stati membri della Ue, a cui spetta la decisione finale sentito il Parlamento europeo, approveranno la proposta, per tutti i cittadini serbi, macedoni e montenegrini si apriranno le frontiere dell'area Schenghen, vale a dire dei Paesi Ue (con l'eccezione di Gran Bretagna e Irlanda) più la Svizzera, l'Islanda e la Norvegia. «È una tappa storica nei rapporti della Ue con i Paesi dei Balcani occidentali», ha commentato il commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot. «È un'ottima notizia per i cittadini di questi tre paesi per i quali è molto importante poter viaggiare liberamente», ha aggiunto il commissario Ue all'allargamento Olli Rehn, sottolineando in particolare i benefici per studenti e imprenditori.
Restano fuori per ora la Bosnia Erzegovina e l'Albania che secondo gli esperti di Bruxelles non hanno fornito le garanzie necessarie per iniziare il percorso verso l'abolizione del visto. Il dialogo con Tirana e le autorità bosniache resta però «aperto», hanno precisato Barrot e Rehn, annunciando che se i due paesi faranno le riforme richieste potrà essere presentata una nuova proposta già a metà del 2010.