Spettabili autorità civili e religiose, Gentili Signore e Signori,
a nome dell’Unione Europea degli Esuli e degli Espulsi ma anche a nome degli espulsi italiani dall’Istria desidero porgere i più cordiali e fraterni saluti.
Ringrazio la Landsmannschaft Ostpreussen ed il suo Sprecher, Wilhelm von Gottberg, per l’invito che ho accettato con grande piacere.
E’ per me un onore essere presente oggi al Deutschlandtreffen der Ostpreussen, una occasione di incontro molto importante che, oltre a rappresentare una opportunità di incontro gioioso innanzitutto testimonia inequivocabilmente, al pari di altre simili manifestazioni – quella dei Sudeti, ad esempio – il perdurare di ingiustizie e le violazioni che interi popoli hanno subito e continuano a subire a distanza di oltre sessant’anni dalla fine della sanguinosa seconda guerra mondiale.
Nazionalismi, totalitarismi e dittature, mostruosi e sadici disegni di annientamento ed espulsione di intere popolazioni hanno pervaso diabolicamente e trasversalmente menti e gesta di scellerati uomini di governo e capi di Stato, portando alla distruzione di culture, tradizioni, lingue e dialetti, frutto di secoli di attività umana.
Ora che in Europa le guerre armate e la guerra fredda sono finite, decretando la sconfitta dell’ultimo, lungo impero dittatoriale, quello comunista, ora che una diversa prospettiva di pace e di convivenza si va affermando, anche se fra molte difficoltà e non poche contraddizioni, è necessario riflettere su ciò che è accaduto ed avviare un fondamentale e non procrastinabile processo di “pacificazione”, quella vera, fra i popoli dell’Europa.
Un processo che non può che iniziare dal rispetto e dal ripristino dei due diritti su cui si fonda sostanzialmente la civiltà occidentale: il diritto alla persona (habeas corpus) ed il diritto di proprietà (ius proprietatis): due diritti basilari che per gli oltre 25 milioni di profughi europei, come persone e come proprietari, sono stati e rimangono tuttora violati.
E’ da questa consapevolezza che è nata, lo scorso dicembre 2007, l’Unione Europea degli Esuli e degli Espulsi, ed al cui costante consolidamento ha contribuito in maniera determinante anche la Landsmannschaft Ostpreussen: un modo diverso, non alternativo, ma complementare, di interpretare e di veicolare le istanze di giustizia presso le istituzioni europee: un lavoro appena iniziato, che necessità dell’unione e del contributo di tutti voi e delle organizzazioni di cui fate parte: una sorta di dote che, altrimenti, rischiamo di non poter assicurare domani ai nostri figli e nipoti.
Gentili Signore e Signori, esauritasi l’Europa dei banchieri, è giunto il momento di costruire, anzi ricostruire l’Europa dei Popoli. Dopo due secoli particolarmente turbolenti, oggi lo scontro fra Nazioni si è trasformato in confronto fra Stati: dobbiamo sfruttare, assieme e riuniti, quest’ultima chance che rimane, pretendendo per tutti che il Muro di Berlino cada anche per noi!
E’ un diritto legittimo, intoccabile e sacro, che l’Europa deve trovare la forza ed il coraggio di ripristinare, perché gli esuli e gli espulsi, non possono più accettare, dopo una guerra ingiusta, anche un Dopoguerra ingiusto e soprattutto una Pace ingiusta.
Ostpreussen bleibt è il motto di questo 60 Raduno. La Giustizia e la Verità trionfano sempre, è quello di tutti noi.
Massimiliano Lacota